si salvi chi può

Covid, vaccini a rilento e i virologi Ricciardi e Crisanti insistono: "Solo il lockdown ci salverà"

Arriverà solo dopo l'Epifania il via libera dell'Ema al vaccino Moderna contro il Covid. «La discussione del Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell'Ema - scrive in un tweet l'Agenzia europea per i medicinali - non si è conclusa oggi. Continuerà merco ledi 6 gennaio 2021. Nessuna ulteriore comunicazione sarà emessa oggi dall'Ema». Un annuncio che ritarda ancora l'invio del farmaco che l'Italia aveva già ordinato. Intanto ieri andato avanti il piano per le vaccinazioni, le somministrazioni sono arrivate a quota 118.713: sono il 24,7% sul totale delle 479.700 dosi a disposizione.

Primo è ancora il Lazio, dove sono state somministrate 22.314 (48,7%) dosi a fronte delle 45.805 consegnate. Secondo il Veneto con 15.776 vaccinati (40,6%) a fronte delle 38.900 dosi consegnate. Terzo per numero di somministrazioni il Piemonte con 12.685 vaccinati a fronte delle 40.885 dosi a disposizione. Gli operatori sanitari e sociosanitari vaccinati sono 105.870, 6.182 unità tra il personale non sanitario e 6.661 sono, invece, ospiti di strutture residenziali. Ma nonostante le vaccinazioni vadano avanti i virologi continuano a lanciare l'allarme contagi. In prima fila, ovviamente, Walter Ricciardi, con salente del ministero della Salute. «Non credo che queste misure basteranno a salvarci dalla terza ondata, ma non vorrei fare polemica - ha commentato - Non vorrei sembrare troppo critico, ma temo che i prossimi dati le sovvertiranno come già successo in passato. Trovo giusto correlare le regole al livello di contagio, solo che si intravede un'evoluzione negativa della pandemia». «Se si fanno dei provvedimenti poi bisogna farli rispettare ha proseguito - Le dichiarazioni di intenti non fermano i contagi e i dati dicono che gli assembramenti ci sono ancora e che si prepara una terza ondata che potrebbe arrivare entro due settimane quando «avremo un aumento del contagio non banale». L'Italia, ha concluso, «nella prima fase si è comportata molto bene, mentre nella seconda si è perso il controllo di test e tracciamento, ritardando il lockdown, e ora solo delle chiusure prolungate possono riportare la situazione sotto controllo».

Ancora più duro Andrea Crisanti, docente di Microbiologia all'Università di Padova, che, intervistato da News Magazine, ha spiegato che per arginare la dif fusione dei contagi è necessario «un lockdown totale di almeno tre settimane». Critiche sulla «lentezza» del piano dei vaccini sono arrivate anche da Silvio Berlusconi, durante un collegamento in videoconferenza con il coordinamento di Forza Italia Marche. «Il piano vaccinale procede molto lentamente, in una misura quasi simbolica - ha spiegato - Si parla di un anno o più per vaccinare l'intera popolazione italiana. Un tempo inaccettabile, se consideriamo il costo che ogni giorno di pandemia comporta in termini divi te umane, di sofferenze, e di difficoltà economiche per le categorie meno garantite, gli artigiani, i commercianti, le partite Iva, i giovani, i lavoratori a contratto, le piccole imprese».