forte e chiaro
L'Aria che Tira, Massimo Galli pronto al vaccino: "Lo farò subito". E dice la verità sulla variante inglese del Covid
Nella puntata di martedì 22 dicembre de “L’Aria che Tira” su LA7, Massimo Galli, l’infettivologo dell'Ospedale Sacco di Milano, manda un segnale: “Il 27 dicembre farò il vaccino contro il Covid-19, ma ci sono ritardi organizzativi sull’approvvigionamento. L’importante è stare a casa propria, i nostri anziani vogliono vedere il Natale 2021 e anche quelli successivi”.
Il professor Galli è un sostenitore del vaccino e a Myrta Merlino sottolinea: “Salvo cambiamenti organizzativi, il 27 dicembre sarò tra i primi a fare il vaccino qui in Lombardia. Spero non si arrivi a niente di spettacolarizzato e grottesco, ma il messaggio forte e chiaro è che iniziano le vaccinazioni e io lo faccio subito, è corretto dare un segnale forte e chiaro che ci si crede. Non è tanto vaccinare il personale sanitario, quanto capire come estendere la vaccinazione all’intera popolazione e su questo dobbiamo ricordare che delle abbondanti dosi di vaccino che ci saremmo assicurati sulk piano della produzione del vaccino stesso, ci sono delle falle e dei ritardi. Uno di quelli che doveva arrivare per primo era AstraZeneca, ma ha dei ritardi perché stanno rivalutando i dosaggi. L’altro della Sanofi ha ritardi ancora maggiori. I due vaccini insieme rappresentano circa il 40% dei vaccini che doveva arrivare in Italia e in Europa nel 2021, questo implica la necessità di rivedere le strategie. Credo che costerà caro e salato, ma dovrà essere fatto qualcosa per correggere il tipo di approvvigionamento finora garantito sui vaccini”.
Sull’ipotesi di inasprire il lockdown: “Cambiare ancora in corsa tutte le misure che già hanno margini di comprensioni difficili è un po’ avventato. Il discorso è ribadire che dobbiamo prestare attenzione, evitare rischi ed evitare di esporre gli anziani ai rischi. Sembra una giaculatoria fastidiosa, ma questo è. Per quanto riguarda quelli tornati dall’Inghilterra, l’idea di fare un tampone di richiamo è una buona idea se ha un corrispettivo organizzativo. Questa variante del Covid è più efficace delle altre nell’infettare, ma non vuol dire che sia necessariamente più cattiva. Ha una mutazione nei punti chiave e potrebbe darci dei fastidi ma non tali di rendere vani i vaccini. Il concetto è che è un virus che si trasmette in maniera molto efficiente, meno circola, meglio è per tutti. I provvedimenti che possiamo prendere adesso sono a valle e non a monte. Diciamo che li virus ci ha ricordato di non permetterci eccessivi voli pindarici. Cercherò di essere chiaro: questa mutazione ha fatto perdere al virus due pezzi in posizione 69 e 70 e può diventare un pelo più critico l’individuazione di un particolare gene virale, ma non è un gran problema. Tra l’altro queste mutazioni girano in Europa da un bel po’, non c’è allarme, ma ci costringe a non stare allegri e a mantenere alta l’attenzione. La mattina pensi di doverti occupare di X e ti rovi davanti Y”.
Il professor Galli concorda con gli altri virologi sulla variante inglese del Coronavirus: “E’ presente già intorno al 21 di settembre e ha avuto una forte espansione nelle ultime settimane. La variante inglese tempo per varcare la Manica ce l'ha avuto molto tranquillamente, drammatizzare con la chiusura dei voli serve sì e serve no. Sarebbe servito assai di più avere un sistema di rilevazione più efficiente nel nostro Paese. Bloccare i voli serve un po’ sì e un po’ no. Tranne che in Gran Bretagna, non sono state stanziate risorse in Italia o in Europa per la ricerca e soprattutto per la sorveglianza sul virus. Il tampone per 31 mila italiani di rientro dall’Inghilterra? Ha senso, ma soprattutto ha senso dire agli italiani di stare attenti e di stare a casa propria per quanto sia fastidioso durante le feste. Bisogna muoversi ragionevolmente il meno possibile, non conviene fare i furbi specie con gli anziani che preferiscono rinunciare a questo Natale per vedere quello del 2021, del 2022 e anche 2023”.
Anche il dottor Galli punge l’Inghilterra: “Nelle ultime 4-5 settimane, in particolare nella zona di Londra e dell’Inghilterra meridionale hanno avuto un incremento massiccio dei contagi a dispetto delle misure di lockdown per quanto incomplete. Questo ha allarmato e forse le autorità lo hanno considerato con quel fisiologico ritardo. Non è la prima volta che un'informazione scomoda deve passare per molti filtri prima di diventare qualche cosa di conoscenza comune. Non voglio accusare nessuno, ma forse abbiamo un conto aperto non ufficiale, ma ufficioso con la Gran Bretagna per la storia della Brexit e a qualcuno avrà fatto gioco o piacere sottolineare l’imperfezione. Però non fatemi fare il pettegolo, non ho sicura contezza, è solo un’idea. Ma ci vuole maggiore sorveglianza sulle sequenze del virus”.