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Sulla variante inglese si consuma l'ennesimo strappo di governo

Pietro De Leo
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Alla fine, come al solito, è sempre l’italiano medio che ci rimette. Nel caso in questione, i cosiddetti “expat”, ossia quanti vivono nel Regno Unito per ragioni di studio o di lavoro. Da ieri, sono rimasti bloccati oltre Manica, dopo l’ordinanza con cui il ministro Speranza ha chiuso i cieli agli aerei provenienti da lì per via della cosiddetta “variante inglese” del Covid. E dunque arrivano le immagini dei nostri connazionali in attesa bloccati in aeroporto, in attesa di saperne di più del loro destino. E su Facebook spuntano qui e là le testimonianze di quanto sta accadendo. C’è chi avrebbe necessità di tornare in Italia per accudire, almeno per le feste, i genitori da soli, c’è chi arrivato in aeroporto per partire si è visto il volo cancellato. Sì, perché ad aver zavorrato la partenza degli italiani è stata la decisione repentina di chiusura. Mentre in un primo momento si pensava che il blocco dovesse scattare alla mezzanotte di oggi, l’ordinanza del ministro Speranza è stata firmata nel pomeriggio di ieri, dando immediata esecutività allo stop. E quindi ecco gli italiani bloccati tra incudine e martello.

Nell’attesa che l’Esecutivo organizzi un piano di rimpatrio come hanno fatto altri paesi europei. La questione ovviamente coinvolge anche la dimensione politica. Il leader della Lega Matteo Salvini attacca: “Centinaia di italiani che vivono e lavorano a Londra e nel Regno Unito, dopo aver fatto costosi tamponi, sono stati bloccati e abbandonati mentre erano già in aeroporto, con carta d'imbarco in mano e in attesa del volo. Mentre tutti gli altri Paesi hanno dato tempo fino a mezzanotte o a questa mattina per aiutare chi stava per partire, il governo italiano se ne è fregato, senza avvisare nessuno. Ma come si fa a lavorare così?!”.

 

 

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