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Non è l'Arena, Giletti sotterra lo sceriffo De Luca: "Non siamo al MinCulPop"

Giada Oricchio
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Massimo Giletti, nella puntata di “Non è l’Arena” di domenica 6 dicembre, non molla il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e rilancia: “Ma che esempio dà con il ritorno di Nello Mastursi?”. Poi lo attacca sulle risposte scritte da leggere in trasmissione: “Mi rifiuto! Non siamo mica al Minculpop!”.

E’ sfida aperta tra Massimo Giletti e Vincenzo De Luca. Il giornalista di “Non è l’Arena” continua a porre domande e fare reportage dai claudicanti ospedali modulari della Campania e il governatore della Regione replica dalla sua stanza di Palazzo Santa Lucia in diretta Facebook. Nella puntata di domenica 6 dicembre di “Non è l’Arena”, Giletti ha sollevato il caso del ritorno di Nello Mastursi a capo della segreteria di De Luca. Mastursi fu “scaricato” dal Governatore nel 2015 perché indagato per il reato di induzione indebita (tentò  di corrompere un giudice che doveva giudicare lo stesso De Luca, nda) ed è stato condannato in primo grado a un anno e sei mesi di reclusione. Ora è stato riassunto con le stesse mansioni e nel medesimo ruolo di prestigio. Massimo Giletti è stupito: “Caro Governatore, scarica Mastursi, uno stretto collaboratore, quando è indagato dicendo che per lei è colpevole non una, ma tre volte, ma l’ha riassunto quando è stato condannato. Quale esempio ha dato? Alla faccia della trasparenza e dell’etica. Come è possibile che nessuno dice niente? Che paese siamo? Se lo avesse fatto Bonaccini o Salvini o Meloni? Che paese siamo?! Per carità, io sono garantista perché è una condanna di primo grado, ma non è un bell’esempio. Un governatore non può mettersi come segretario particolare una persona del genere, che segnale diamo alla gente? Ma come? Lei sceriffo, si è messo come vice sceriffo un condannato! Io non so che dire! Complimenti!”.

 

Massimo Giletti scoperchia anche la vicenda degli ospedali modulari per il Covid in Campania: nell’ospedale del Mare piove dentro (fonte Ansa) e il personale raccoglie l’acqua con le bacinelle e nel Ruggi D’Aragona di Salerno i posti letto non sono 24 come dichiarato da De Luca. L’inviato di “Non è l’Arena” ha scoperto che al Ruggi i posti letto erano 24 in due moduli, ma uno è chiuso, quindi diventano 12. Tuttavia per mancanza di spazio per i macchinari sono stati ridotti a 8 e i letti e i respiratori avanzati sono stati ammassati nel modulo chiuso ridotto a magazzino. Il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri ha assicurato che c’è stata una verifica dei Nas sia sullo spazio che sul personale. Renato Gammaldi, primario del Ruggi, ha preferito non rilasciare dichiarazioni pur lasciando intendere che i posti letti non sono 24, mentre il direttore generale del Ruggi, Vincenzo D’Amato, ha concesso un’intervista salvo poi ritrarsi: “Il modulo è funzionante. Uno con tutte le attrezzature. Sono 24 posti letto. Al momento 8, attivabili 12. Se ci sono gli spazi per 24 e se è la stessa cosa che dice il verbale del Nas? Non conosco la relazione, non l’ho ricevuta e non capisco il vostro accanimento”, l’inviato della trasmissione di LA7 spiega che non c’è alcun accanimento, ma che si tratta di trasparenza sulla gestione e l’impiego di soldi pubblici e D’Amato: “Sono soldi pubblici utilizzati la meglio. Abbiamo rispettato la normativa, no, non ho 24 posti letto attivi, ma attivabili. Le ho detto tutto, grazie. E ora può andare o chiamo la vigilanza”. Al momento, la Regione Campania avrebbe percepito dallo Stato 163,8 milioni di euro per fronteggiare l’emergenza Covid-19.

Ma le fiamme divampano quando Giletti rivela che l’avvocato di Vincenzo De Luca ha chiesto e ottenuto le domande che avrebbe voluto fare al suo assistito e gli ha inviato una serie di risposte scritte. Il giornalista va su tutte le furie: “Adesso mi hanno fatto sapere che ha mandato le risposte scritte. Ma io non le leggo, mi rifiuto! Ma non scherziamo! Non siamo al Minculpop. Neanche nei regimi fascisti, anzi solo nei regimi fascisti si vede una cosa del genere. De Luca, come può pensare che io mando le domande e leggo le risposte che mi ha inviato? Magari scritte da un suo esperto, ma non ci penso nemmeno... Lei viene qui e c’è un confronto, ma che siamo al Minculpop? Io mi rifiuto, non lo faccio!”.

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