Dpcm Natale, tutti a casa il 25-26 dicembre e Capodanno. Speranza: l'Italia resta a fasce
Blocco degli spostamenti anche tra comuni nei giorni caldi di Natale, Santo Stefano e Capodanno. Il ministro della Salute Roberto Speranza illustra in Senato alcune delle misure che saranno contenute nel prossimo Dpcm del premier Gisueppe Conte sulle misure anti-Covid e il piano vaccini.
«Con il prossimo Dpcm dobbiamo continuare con misure serie e rigorose. Due le priorità: mantenere la classificazione delle Regioni in 3 fasce di rischio perché l’impianto di fondo è corretto e sta funzionando, e rinforzare le limitazioni previste che dovranno essere rinforzate anche in un coordinamento europeo che diventa indispensabile: quindi vanno limitati il più possibile i contatti non indispensabili tra le persone», ha detto il ministro parlando al Senato sulle ulteriori misure per fronteggiare l’emergenza Covid. «A Natale servirà una estrema serietà per evitare nuove, pesanti chiusure», ha aggiunto Speranza.
A Natale e Capodanno non si esce dal comune. Nuovo Dpcm, stretta su spostamenti e cene
È necessario durante le festività natalizie «limitare i contatti non indispensabili tra persone, disincentivare gli spostamenti internazionali, limitare gli spostamenti tra regioni, limitare anche gli spostamenti tra comuni il 25 e il 26 dicembre e il 1° gennaio», ha detto, «siamo in presenza di una sostenuta circolazione del virus, che rende molto difficile il contact tracing e può alimentare nuovi consistenti focolai e siamo in presenza di una forte pressione sugli ospedali, sulle terapie intensive e sull’area medica. Per la stabilizzazione dei primi risultati positivi di cui ho parlato, c’è bisogno di altre settimane di sacrifici e poi di una robusta cura di mantenimento».
Speranza in Senato: il vaccino anti-Covid non sarà obbligatorio, per ora
L’indice Rt si sta abbassando in tutte le regioni, ma la terza ondata è dietro l’angolo, serve attenzione soprattutto in vista delle prossime festività. È il monito di Speranza, nel corso delle comunicazioni al Senato, in vista del prossimo Dpcm. «Per la stabilizzazione dei risultati positivi c’è bisogno di altre settimane di sacrifici e poi una robusta cura di mantenimento. Attenzione a non scambiare un primo raggio di sole con lo scampato pericolo, l’onda resta ancora molto alta e la nostra navigazione resta ancora difficile. Non facciamoci illusioni: se abbassiamo la guardia la terza ondata è dietro l’angolo», ha detto ricordando come nel corso dell’estate si è determinato un clima «da liberi tutti, sbagliato». Il ministro ha sottolineato come «il governo, davanti all’aumento del contagio, aveva assunto misure più stringenti per contrastare la diffusione dell’epidemia. Il governo si è assunto la responsabilità di scelte difficili quanto necessarie».
«Ogni ordinanza restrittiva comporta sacrifici di cui siamo ben consapevoli, ma senza queste scelte sarebbe impossibile tenere la curva sotto controllo. Dall’analisi dei dati emerge che l’insieme delle misure adottate iniziano a dare i primi incoraggianti risultati», ha aggiunto, e «tutto lascia prevedere che la prossima rilevazione del monitoraggio dovrebbe confermare la tendenza in discesa dell’indice Rt». Proprio alla luce di questi risultati incoraggianti, il governo pensa ad altre misure di restrizioni per non vanificare gli sforzi e i sacrifici fatti. «Con il prossimo Dpcm dobbiamo continuare con misure chiare e rigorose, anche per non vanificare il lavoro fatto nelle ultime settimane, gli orientamenti del governo possono essere riassunte in due scelte di fondo: riconfermare il modello della classificazione delle regioni per scenario e indice di rischio, è uno strumento efficace che ci consente di agire rapidamente, oggi le Regioni tendono verso il giallo ma qualora il quadro dovesse peggiorare si può attivare un modello automatico. Poi per affrontare adeguatamente le festività le limitazioni previste dovranno essere rafforzate anche nel quadro di un coordinamento europeo».
Speranza ha invitato a «limitare il più possibile i contatti non indispensabili tra le persone, per questo vanno anche disincentivati gli spostamenti internazionali e vanno limitati gli spostamenti tra le regioni». Buone notizie arrivano sul fronte dei vaccini anti-Covid: «Dentro la tempesta che stiamo vivendo finalmente vediamo un approdo, abbiamo una rotta chiara verso un porto sicuro, adesso è possibile che a partire da gennaio avremo i primi vaccini, e poi saremo in grado di vaccinare un numero sempre più alto di italiani. È la svolta che auspichiamo e sulla quale lavoriamo da mesi. Il cuore della campagna vaccinale in Italia sarà compresa tra la prossima primavera e l’estate». Il ministro ha chiarito che «al momento non è intenzione del governo disporre l’obbligarietà della vaccinazione, il nostro obiettivo è quello di raggiungere al più presto l’immunità di gregge. La campagna di vaccinazione sarà imponente e richiederà uno sforzo senza precedenti».
Sulle prime categorie da vaccinare «la scelta non è facile e dobbiamo farla in modo chiaro e trasparente: nelle fasi iniziali saranno vaccinati gli operatori sanitari e socio sanitari, residenti e personali nelle Rsa, persone in età avanzata». In conclusione ha invitato tutti a «un impegno collettivo, è evidente a tutti la portata e la complessità della campagna vaccinale, uno sforzo senza precedenti. Sono certo che in clima positivo e unitario tutte le istituzioni saranno in grado di svolgere un ottimo lavoro».