Ora De Luca dà dei farabutti ai medici, sindacati in rivolta: la misura è colma
I medici rispediscono al mittente le parole del governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che ieri ha puntato il dito sui "farabutti" della sanità. "Restiamo attoniti, stupiti dalle dichiarazioni di chi dovrebbe tutelare i medici e gli operatori sanitari che identificano, seppur in minima parte, la classe medica come ’farabutta'", scrivono i sindacati Anaao Assomed, Aaroi Emaac, Cimo, Cgil Fp Medici e Dirigenti sanitari, Federazione Cisl Medici, Uil Fpl Medici, Fvm, Fassid, Fesmed e Anpo Ascoti Fials Medici in una nota congiunta rivolta al presidente della Regione Campania che ieri, nel corso di una diretta Facebook, ha parlato di "una piccola percentuale di farabutti che cerca di non fare il proprio dovere" parlando del personale medico.
"Quei ’farabutti' - aggiungono i sindacati - reggono da anni un sistema sanitario regionale alla canna del gas a causa di ’veri farabutti' che hanno violentato, distrutto, utilizzato la sanità come un bancomat. Quei ’farabutti' in questo stato di crisi si sono caricati sulle spalle la cura di migliaia di pazienti nonostante disservizi e disorganizzazione, pagando un prezzo altissimo. Quei 'farabutti' rischiano ogni giorno, a causa della sordità congenita istituzionale, la vita sul campo e nonostante tutto ci sono e non si tirano indietro. Quei ’farabutti' hanno lavorato fino a oggi con un bavaglio a causa dei turni massacranti, del senso di impotenza e di frustrazione e dello spirito di abnegazione, ancor più che di decreti spazzatura".
Per tali ragioni, proseguono i sindacati, "rigettiamo con forza e con rabbia ogni illazione o accusa. Le parole in questa crisi pesano come macigni, soprattutto se provengono dalle stesse istituzioni che dovrebbero tutelarci. Tali illazioni non fanno altro che alimentare, in modo del tutto ingiustificato, una rabbia da parte della popolazione verso gli operatori che ogni giorno, con abnegazione, svolgono il loro lavoro, quando in questo momento servirebbe infondere alla popolazione fiducia e tranquillità". I sindacati si rivolgono quindi direttamente al governatore campano: "Siamo stanchi di illazioni signor presidente De Luca. Se ha prove di farabutti vada in Procura e sporga denuncia, noi ci costituiremo parte civile. Non bastano le scuse, non basta la solita rettifica. Chiediamo con forza un cambio di passo. Chiediamo con forza diverse modalità di azione e di pensiero da parte di una classe dirigente che continua a non ascoltare chi sul campo ci rimette salute e vita. La pazienza è finita, la misura è colma", conclude la nota.
Ieri De Luca aveva lanciato il sasso durante una diretta Facebook: "C’è qualche buontempone che, davanti alle richieste arrivate in orario serale, mente sui posti liberi per non dover fare la nottata", ha detto per giustificare la discrepanza tra i letti di terapia intensiva indicati dai dati forniti dall’Unità di Crisi e quelli effettivamente disponibili quando ci si rivolge agli ospedali. "È un’anomalia già registrata in passato sui pronto soccorso (...) c’è una piccola percentuale di farabutti che non fanno il loro dovere. Andremo fino in fondo ad indagare su questi comportamenti e lo faremo con il pugno di ferro". Accuse generiche che fanno sbottare i medici, stanchi della propaganda sulla pelle di chi sta in prima linea,