il blitz

Calabria, arrestato il presidente del consiglio regionale Domenico Tallini

Dopo il caso sulla commissione Sanità, in Calabria esplode un'altra bomba. Domenico Tallini, presidente del Consiglio regionale è stato arrestato ed è ai domiciliari. E' fra le 19 persone finite in manette dopo il blitz dei carabinieri del comando provinciale di Catanzaro e del Comando provinciale di Crotone, nell’ambito dell’inchiesta su presunti rapporti fra politici locali e ’ndrangheta.

L’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Catanzaro su richiesta della Dda nei confronti di 19 indagati, li ritiene responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, detenzione illegale di armi, trasferimento fraudolento di valori, tentata estorsione, ricettazione e violenza o minaccia a un pubblico ufficiale.

Tra gli arrestati c'è anche il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Tallini. Il provvedimento trae origine da due attività investigative convergenti, sviluppate rispettivamente dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Catanzaro e del Nucleo Investigativo di Crotone, dirette e coordinate dal procuratore Nicola Gratteri, dal procuratore aggiunto, Vincenzo Capomolla e dai sostituti Paolo Sirleo e Domenico Guarascio.

L'inchiesta ha riguardato la cosca di ‘ndrangheta Grande Aracri di Cutro (Crotone) nell’area di origine e nel territorio catanzarese, con particolare riferimento alle iniziative imprenditoriali avviate in quest’ultima provincia mediante il reimpiego di capitali della cosca.

In particolare, il gip ravvisa "elementi certi che denotano la vicinanza del Tallini a Domenico Scozzafava", definito “un formidabile portatore di voti” per il politico di Forza Italia finito ai domiciliari, ma anche uno “’ndranghetista fino al midollo”. I loro rapporti, si legge ancora nelle carte, "sono apprezzabili ancora nel corso dell'anno 2018" e ancora più intensi "nel 2017, quando è accertata l'attività di sostegno, proselitismo e pubblicità elettorale a Tallini da parte di Scozzafava e altre persone" del clan. "Scozzafava - precisa il gip - vantava la possibilità di raccogliere numerosi voti per il partito politico in cui era candidato Tallini (Forza Italia,ndr.) che era interessato come capolista nel collegio uninominale di Catanzaro, soprattutto nel Comune di Sellia" Dalle intercettazioni agli atti dell'inchiesta, sè emersa anche "la promessa di conferma dell'apporto di Scozzafava anche per le future elezioni regionali previste in Calabria per novembre 2019".

"Vi ricordate le ultime regionali calabresi, a gennaio 2020? Questo signore, attuale presidente del Consiglio regionale della Calabria, di Forza Italia, in virtù del codice di autoregolamentazione della Commissione Antimafia, risultava impresentabile" scrive su Facebook il presidente della commissione Antimafia, Nicola Morra dopo l'operazione dei carabinieri. "A suo avviso ero io che mi accanivo contro di lui per una 'vendetta personale'. Oggi si trova ai domiciliari. Ma era una vendetta personale".