emergenza coronavirus

Il report Iss sul Covid: "L'epidemia frena, ma gli ospedali sono in tilt"

Si conferma in calo l’indice Rt in Italia, schizzato a 1,72 la scorsa settimana. Secondo la bozza del report settimanale della Cabina di regia ministero della Salute-Iss, l’Rt nel periodo 22 ottobre-4 novembre è sceso a 1,43, con un margine che va da 1,08 a 1,81. Si riscontrano comunque valori medi di Rt superiori a 1,25 nella maggior parte delle regioni, e superiori a uno in tutte le regioni.

«L’epidemia in Italia seppur intensificandosi per gravità a causa di un aumentato impatto sui servizi assistenziali, mostra una lieve riduzione nella trasmissibilità rispetto alla settimana precedente che, sebbene ancora molto elevata, potrebbe costituire un segnale precoce di impatto di impatto delle misure di mitigazione introdotte a livello nazionale e regionale dal 25 ottobre 2020». È quanto si legge nella bozza del report al vaglio in queste ore del Cts. «Tale andamento - aggiunge il documento - andrà confermato nelle prossime settimane e non deve portare ad un rilassamento delle misure o ad un abbassamento dell’attenzione nei comportamenti».

Nella maggior parte del territorio nazionale, si legge ancora, «la trasmissibilità è compatibile con uno scenario di tipo 3 con diminuzione nel numero di Regioni/PA in cui la velocità di trasmissione è già compatibile con uno scenario 4. Si conferma nonostante questo una situazione complessivamente e diffusamente molto grave sull’intero territorio nazionale con criticità ormai evidenti» in numerose regioni. In particolare, si segnalano «forti criticità dei servizi territoriali e il raggiungimento attuale, in un numero crescente di Regioni/PA, o imminente delle soglie critiche di occupazione dei servizi ospedalieri. Questo interessa l’intero territorio nazionale. Tutte le Regioni/PA sono classificate a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile sul territorio o a rischio moderato con alta probabilità di progredire a rischio alto nelle prossime settimane».