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Il trucco dei tamponi, così la Regione Lazio sembra più virtuosa delle altre

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Un "balletto" che ha l'obiettivo di sembrare più virtuosi degli altri. È il gioco dei tamponi della Regione Lazio in cui il numero dei tamponi e quindi dei positivi viene calcolato secondo criteri diversi da quelli applicati dalla maggior parte delle altre regioni italiane. Infatti la Regione guidata da Nicola Zingaretti conteggia sia i tamponi molecolari sia i test antigenici, somma che influisce sul caricamento giornaliero dei dati sui positivi nella piattaforma dell'Istituto Superiore di Sanità, spiega Repubblica.

Solo nelle scorse ore il ministero della Salute ha avanzato alle regione una richiesta in tal senso, ma il Lazio va avanti così da settimane e le altre regioni in assenza di una direttiva nazionale non si sono adeguate. Il risultato è che il confronto non è attendibile. "Nel caso del Lazio infatti, rispetto alla media giornaliera di tamponi rilevati, circa il 60% appartiene alla famiglia dei molecolari, mentre il 40% rientra tra gli antigenici. Il numero degli antigenici finisce quindi per pesare in maniera significativa quando gli stessi vengono inseriti nel conteggio generale, concorrendo ad abbassare in maniera significativa il tasso di contagio", spiega Repubblica che rivela il balletto dei tamponi di Zingaretti: più test risultano, più si abbatte il tasso di positivi.  

"Il 5 novembre scorso, il Veneto ha dichiarato 16.000 tamponi molecolari con 3.200 nuovi contagi. Nello stesso giorno il numero dei tamponi trasmesso nel Lazio era pari a 30.000 per 2.700 contagi. Un dato che però teneva dentro oltre 10mila tamponi antigenici che il Veneto non aveva conteggiato. Risultato: la percentuale di nuovi positivi nella regione del Nord era doppia rispetto a quella laziale", scrive il quotidiano. 

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