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Locatelli: da metà gennaio le prime dosi di vaccino contro il coronavirus

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«Da metà gennaio in poi potranno essere disponibili le prime dosi del vaccino, che ragionevolmente saranno offerte prima agli operatori sanitari, alle forze dell’ordine e alle fasce più fragili della popolazione. Ci sono tutti i presupposti perchè si veda il punto di svolta». Così il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7. 

«La situazione in Italia non differisce da quella di altri paesi europei. In tutto il continente la situazione epidemica non sembra essere sotto controllo, tant’è vero che tutti i paesi hanno adottato misure atte a mitigarne gli effetti - ha detto ancora Locatelli - Non si sta preparando un lockdown generale, tutti lavorano perchè ciò non avvenga, in primis il governo, perchè è chiarissima la percezione che il lockdown avrebbe conseguenze sociali ed economiche non indifferenti. (...) Ma ovviamente saranno i numeri a poterci dire cosa succederà tra dieci, quindici giorni.  «Il numero dei morti di oggi - ha aggiunto - è particolarmente doloroso, questi sono numeri che toccano le nostre coscienze e lasciano ferite dolorose. Tuttavia, la stabilità dell’indice di contagiosità indica che le misure intraprese stanno portando risultati, c’è una decelerazione rispetto alla crescita del passato. E il Dpcm del 24 ottobre deve ancora manifestare pienamente i suoi effetti».

A chi gli chiedeva cosa pensasse della proposta di Salvini di un CTS alternativo scelto dalla politica, il professore Franco Locatelli ha risposto: «Qualche volta ci dimentichiamo del significato del verbo "servire". Per me e per tutti i colleghi del comitato questa parola si declina nel servire lo Stato e il Paese e di mettere a disposizione di chi ci ha investito di questo ruolo le nostre capacità. Se poi le istituzioni decidessero di cambiare la metodologia con cui ci hanno selezionato o decidessero di cambiarne i membri, ci metteremo serenamente da parte con lo stesso spirito con cui abbiamo aderito. Le discoteche - aggiunge - sia per l’attività del ballo che per il contatto fisico, rappresentavano una situazione di alta pericolosità. Per questo il nostro giudizio (questa estate, ndr) era stato di quello di non aprirle. Da metà gennaio in poi - conclude - potranno essere disponibili le prime dosi del vaccino, che ragionevolmente saranno offerte prima agli operatori sanitari, alle forze dell’ordine e alle fasce più fragili della popolazione. Ci sono tutti i presupposti perchè si veda il punto di svolta».

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