Il reportage
Una sera a cena con Sgarbi nella sua Sutri: "Vi spiego perché qui si può andare al ristorante"
Nell’autoproclamata Repubblica del Sutristan il DPCM del Premier Conte non ha valore. Lo afferma il sindaco di Sutri Vittorio Sgarbi che, dopo aver emanato un’ordinanza con la quale consente agli esercenti (per i poteri che gli competono) di tenere aperti bar e ristoranti fino alle ore 22 anziché fino alle 18, ha deciso di essere il primo cittadino anche a contravvenire alla nuova regola. Così, insieme a parte del suo staff, ha prenotato un tavolo nel ristorante Liutprando (ribattezzato per l’occasione “Da Giuseppi”), uno dei più conosciuti ed apprezzati della cittadina dell’Etruria. Tra i commensali c’eravamo anche noi de Il Tempo.
Dopo una giornata ricca di impegni, Sgarbi è arrivato nel locale gestito dai fratelli Piergiorgio e Christian senza mascherina. Ovvio. Un’altra sua precedente ordinanza, che risale al mese di agosto, prevede multe a chi le indossa senza necessità nel territorio di Sutri. “Siamo qui perché, attenendomi scrupolosamente al DPCM, ho emesso quest’ordinanza restrittiva, cosa che è nei poteri di un sindaco”, dice subito. Dopo qualche attimo di stupore generale, arriva il curioso chiarimento. “È evidente che la mia decisione sia in linea con le direttive, chi lavora qui potrebbe essere già a casa, ma io ho deciso di restringergli la libertà per dar da mangiare ai pellegrini della via Francigena e anche a noi”. Preso atto della provocazione, ci accomodiamo a sedere. “Questo Covid-19 è una malattia della quale, trent’anni fa, non ci saremmo nemmeno accorti – prosegue Sgarbi – La realtà è che muoiono quasi esclusivamente persone anziane o con già patologie serie. Sarebbe stato molto più giusto lasciar vivere la loro vita ai giovani e concentrare tutte le risorse per tutelare chi è più avanti con l’età e chi ha già delle malattie gravi”.
Mentre degustiamo delle squisite fettuccine fatte in casa arricchite con un ragù di coniglio leprino tipico della zona, il sindaco va oltre. “Condivido le parole di Sebino Nela – spiega – mentre tutti sono concentrati sul Covid-19 ci sono centinaia di malati di cancro che aspettano di potersi sottoporre alle giuste cure. Questo è inammissibile”. Prima di recarci al ristorante, avevamo fatto un giro tra le vie dello splendido borgo per raccogliere qualche opinione sull’operato di Sgarbi. Il mini-sondaggio ha dato un risultato certo e incontrovertibile. Il ferrarese ha conquistato tutti, anche chi era molto scettico sulla sua elezione. “Politicamente non la penso come lui – ci dice un cittadino – ma è certo che la sua attività abbia portato grandi benefici a Sutri, in termini di visibilità ed anche di cultura. Nel museo abbiamo avuto l’onore di ospitare, tra le tante mostre, anche una con i dipinti del grande Ligabue. Senza Sgarbi non sarebbe mai successo”. Quando informiamo il sindaco delle parole dei cittadini gli scappa un sorriso. “Questo mi fa molto piacere – commenta – quello che prometto lo faccio, e qui lo apprezzano”.
Riportando il discorso sull’ordinanza, il tema della serata, Sgarbi ce ne mostra il testo integrale. “Dalle 18 la consumazione di pasti e bevande è consentita solo al tavolo con assegnazione di posti a sedere”, si legge in uno dei tanti punti. “Quindi siamo in regola”, specifica. Poi, passandoci il suo cellulare, ci fa leggere un messaggio ricevuto dalla Camera dei Deputati. “Dal lunedì al giovedì, presso i locali della ristorazione al piano Aula – c’è scritto – avrà luogo un servizio mensa con orario 19-21. Il servizio è attivo da oggi, 27 ottobre”. Ben tre giorni dopo, quindi, del DPCM emanato da Giuseppe Conte che vieta ai cittadini di recarsi a mangiare fuori dopo le 18. “I colleghi di Fratelli d’Italia hanno deciso di non avvalersene – ci dice – io invece posso andarci serenamente perché vengo a mangiare anche qui, quindi nel mio comportamento non c’è ombra di contraddizione”. Intanto è passata mezzanotte e siamo arrivati al caffè. “A me ristretto - dice al proprietario del Liutprando – in linea con l’ordinanza che ho emanato”.