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"Sono le 18, apro il locale". La disobbedienza civile del ristoratore

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"Sono le 18, apro il mio ristorante". Questo imprenditore non ha altre armi per farsi sentite se non la disobbedienza civile. "Il mio è un gesto di protesta per quello che ci stanno facendo senza nessuna logica scientifica o economica. Siamo rimasti chiusi, ci siamo adeguati alle regole, abbiamo pagato le tasse, abbiamo riaperto e poi ci hanno richiuso. Senza che ci sia neanche un cluster accertato partito da un ristorante. Tutto mentre il governo ha passato il tempo a parlare di monopattini e banchi a rotelle. Non possiamo pagare noi la loro incompetenza", è l'amaro sfogo che questo ristoratore affida a un video postato sui social.

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