il caso
Alla questura di Terni il Covid provoca i nervi della dirigente
Non c’è altra spiegazione possibile. Il Covid, presso la questura di Terni, provoca i nervi di chi dovrebbe mantenerli saldi. Non c’è altra motivazione possibile nell’atteggiamento della dirigente della polizia stradale, vicequestore Luciana Giorgi, che ha dato in pasto agli agenti di polizia - con una cosiddetta “nota aperta” - il nome di un poliziotto risultato positivo al testo del Covid-19. “Si porta a conoscenza di tutto il personale, impiegato sia nei servizi interni che esterni, che (noi non ne citiamo il nome) in servizio presso l’ufficio volanti della locale Questura, è risultato positivo, sintomatico, al coronavirus”.
La nota continua elencando il servizio prestato, portando a conoscenza che i nomi degli agenti in servizio sono tutti in possesso dell’ufficio sanitario, con l’avviso a tutti i colleghi entrati in contatto con il poliziotto colpito a segnalarlo subito. È incredibile come non si sappia - in un ufficio di polizia così importante - che il tracciamento va fatto nel rispetto della privacy. Che poi in un ambiente di lavoro si possa venire a sapere chi sia il caso positivo, non può autorizzare nessuno a sbatterlo in piazza.