l'ordinanza resta
Scuola, Azzolina bocciata: la febbre si misura in classe
Cirio 1 Governo 0. Il presidente della Regione Piemonte vince la prima battaglia di una guerra iniziata ormai più di una settimana fa. Il Tar del Piemonte, infatti, ha respinto la richiesta dell'esecutivo, presentata dal ministero dell'Istruzione e da quello della Salute, di sospendere l'ordinanza della Regione che impone la misurazione della temperatura degli studenti a scuola prima dell'inizio delle lezioni e la verifica della certificazione dei genitori.
Secondo il Tribunale amministrativo regionale, la posizione del Piemonte, da un primo sommario esame, non si pone in contrasto con la disciplina statale, che viene integrata e non sovvertita. Inoltre il rischio sanitario è tale da giustificare l'adozione di provvedimenti straordinari. Ovviamente "felice" della decisione il governatore Alberto Cirio, che però non può che essere "dispiaciuto che la scelta del Governo sia stata quella di entrare in netto contrasto con il Piemonte, invece che considerarlo un esempio". L'esecutivo incassa la sconfitta a aspetta con serenità il giudizio definitivo, ma fonti governative riferiscono che l'impugnazione era un atto opportuno e un gesto di buonsenso. Il ricorso, spiegano, ha raccolto il disappunto dell'intera comunità scolastica regionale e cercato di evitare disagi a scuole e famiglie, che si sono viste stravolgere le regole di sicurezza a poche ore dalla ripresa. In ambiente governativo resta la convinzione che cambiare le regole in corsa non sia stato rispettoso nei confronti di scuole e famiglie che si sono a lungo preparate per questa ripartenza.
Per il momento, però, il Tar ha deciso di mantenere totalmente operativa l'ordinanza, considerando che "non è stato dimostrato che in questo primo periodo di applicazione del decreto presidenziale regionale impugnato siano state segnalate problematiche di assembramenti legate al controllo delle autocertificazioni o alla misurazione (anche) a scuola della temperatura corporea degli studenti".
Inoltre, non deresponsabilizza le famiglie, ma assicura l'effettivo adempimento dell'obbligo. Nessun problema, quindi, come più volte ha ribadito Cirio da quando la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina ha minacciato l'impugnativa accusandolo di creare incertezze e confusione. Per il momento sta funzionando tutto senza creare disguidi. Anzi, sottolinea l'assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi, in questi giorni "4 bimbi positivi sono stati isolati attraverso la misurazione della temperatura a scuola. In questo modo, si è evitato l'insorgere di 4 focolai con tutte le conseguenze che ciò avrebbe comportato".
L'ordinanza, quindi, rimane in vigore. Anche perché, secondo il Tar, la "sospensione dell'efficacia del decreto impugnato comporterebbe una riduzione del livello di tutela dal contagio presso gli istituti scolastici piemontesi". Il secondo round della battaglia andrà in scena il 14 "x-apple-data-detectors://0" ottobre prossimo, data nella quale è fissata la trattazione in camera di consiglio. Intanto, per ora, la Regione ha avuto la meglio sul Governo.