La rivelazione choc di Alberto Zangrillo: a marzo Silvio Berlusconi sarebbe morto
Il professor Alberto Zangrillo, responsabile dell’unità operativa di terapia intensiva dell’Irccs Ospedale San Raffaele, intervenendo a PiazzaPulita, su La7, ha parlato delle condizioni di Silvio Berlusconi. È stato decisivo per il Cav il ricovero al San Raffaele, fatto nel momento in cui è stato necessario e non rinviabile, "dieci ore dopo poteva essere troppo tardi perché, si sa bene, lui è un paziente a rischio", ha detto Zangrillo.
Il medico del San Raffaele: "Berlusconi di ottimo umore, lo abbiamo curato così"
Le condizioni di Silvio Berlusconi, ricoverato da una settimana, migliorano di giorno in giorno. Ma "la carica virale del tampone nasofaringeo di Berlusconi era talmente elevata che a marzo-aprile, sicuramente non avrebbe avuto l'esito che fortunatamente ha ora. Lo avrebbe ucciso? Assolutamente sì, molto probabilmente sì, e lui lo sa. E non è una boutade per esagerare visto il personaggio di cui si parla, ma è un cercare di rimanere aderenti alla realtà".
Berlusconi, ora le condizioni sono confortanti: "Il virus l'esperienza più terribile della mia vita"
Flavio Briatore e Berlusconi - ha poi aggiunto - sono in "situazioni più che soddisfacenti, stanno bene, per loro credo che l'epilogo di questa malattia sia vicino". "Il virus probabilmente non è mutato ma si sta adattando all’ospite in modo differente", ha detto ancora il medico a PiazzaPulita.