Autovelox in città e multe più pesanti
Cambia il codice della strada che si fa più «bike friendly» e prevede la possibilità di installare autovelox anche nelle strade di città. Il pacchetto di norme che modifica le regole è stato approvato nei giorni scorsi al Senato e inserito nel testo sulle Semplificazioni che sbarcherà alla Camera in questi giorni. Con il nuovo codice, previo ok del prefetto, si potranno mettere autovelox per ridurre la velocità anche nelle strade urbane di quartiere e locali, mentre oggi sono previsti solo per le strade a scorrimento. Non solo: nel nuovo codice entrano Zone 30, strade urbane ciclabili - dove le auto possono viaggiare solo a 30 chilometri orari - corsie ciclabili e doppio senso ciclabile. Un’altra novità saranno le bici nelle corsie dei bus, ma solo se larghe almeno 4,3 metri.
Secondo l’Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale «si tratta di una vera e propria mini-riforma del Codice, con norme che vanno a risolvere delicate questioni applicative di precedenti provvedimenti normativi, anche con ripercussioni internazionali, in modo particolare per i lavoratori frontalieri alla guida di veicoli con targa straniera quali San Marino, Svizzera, condotti da residenti in Italia da più di un anno, che venivano sequestrati per la riforma del pacchetto sicurezza 2018». Ma le novità prevedono la circolazione degli scooter a tre ruote che potranno tornare a circolare in autostrada e nuove competenze per gli accertatori ed ausiliari della sosta, che avranno maggiori poteri di sanzionamento nei divieti di sosta. «Molte delle proposte sono partite dai comuni italiani, impegnati ad affrontare la nuova mobilità al tempo della pandemia, anche rispetto ad una mobilità dolce, con provvedimenti storici a tutela dei ciclisti e dei pedoni». Il pacchetto a tutela dei ciclisti prevede l’introduzione della «strada urbana ciclabile» ad unica carreggiata, con banchine pavimentate e marciapiedi, con limite di velocità non superiore a 30 km/h, definita da apposita segnaletica verticale ed orizzontale, con priorità per le biciclette. Ed ancora la novità del «doppio senso ciclabile» su strade cittadine ove il limite massimo di velocità sia inferiore o uguale a 30 km/h ovvero su parte di una zona a traffico limitato, le biciclette potranno circolare anche in senso opposto all’unico senso di tutti gli altri veicoli, lungo la corsia ciclabile per doppio senso ciclabile presente sulla strada stessa. La facoltà può essere prevista indipendentemente dalla larghezza della carreggiata, dalla presenza e dalla posizione di aree per la sosta veicolare e dalla massa dei veicoli autorizzati al transito.
Nascono le «corsie bici-bus» purché non siano presenti binari tramviari a raso ed a condizione che, salvo situazioni puntuali, il modulo delle strade non sia inferiore a 4,30 m». Inoltre, precisano dall’associazione, «vengono istituite le "zone scolastiche" nelle città, in prossimità della quale si trovano edifici adibiti ad uso scolastico, in cui è garantita una particolare protezione dei pedoni e dell’ambiente, delimitata lungo le vie di accesso dagli appositi segnali di inizio e di fine. Qui verrà limitata o esclusa la circolazione, la sosta o la fermata di tutte o di alcune categorie di veicoli, in orari e con modalità definiti con ordinanza del sindaco. I divieti di circolazione, di sosta o di fermata non si applicano agli scuolabus, agli autobus destinati al trasporto degli alunni frequentanti istituti scolastici, nonché ai titolari di contrassegno per disabili».
Pesanti le sanzioni per chi viola i divieti nella zona scolastica: da 164 a 664 euro e in caso di reiterazione nel biennio, sospensione della patente da 15 a 30 giorni. Poi linea dura verso la sosta selvaggia davanti ai cassonetti dei rifiuti o che impedisca la pulizia stradale. «Dipendenti comunali e delle municipalizzate individuati dal sindaco potranno sanzionare anche con la rimozione dei veicoli». Per la sosta e fermata abusiva sulle corsie preferenziali, introdotti nuovi poteri anche al personale ispettivo delle aziende esercenti il trasporto pubblico di persone, con le funzioni di prevenzione e accertamento in materia di circolazione, fermata e sosta sulle corsie e strade ove transitano i veicoli adibiti al servizio di linea. «Una vera e propria miniriforma del codice della strada che va a tutela degli utenti più deboli come i pedoni e i ciclisti. Visto che i disegni di legge sono ancora fermi in Commissione alla Camera si approfitta del Dl Semplificazioni. Una riforma tesa ad avere maggiore sicurezza nelle città, anche se alcuni aspetti ci sembrano inseguire anche logiche di cassa più che di sicurezza».