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Dramma accoglienza, eritreo fugge e viene investito mortalmente. Feriti pure i tre poliziotti che volevano fermarlo

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"Purtroppo e' successo quello che non doveva succedere e poteva avere conseguenze ben piu' gravi se non fosse che due nostri colleghi non avessero avuto la prontezza di gettarsi oltre il guard rail e salvarsi anche se con ferite molto serie".

E' Fabio Conestà, segretario generale del sindacato di Polizia Mosap a commentare cio' che e' successo ieri sera a Siciliana dove uno dei migranti in fuga dal centro d’accoglienza  è stato investito da un’auto ed è morto sulla Ss 115. Si tratta di un eritreo di 20 anni arrivato nell’ex hotel Villa Sikania lo scorso primo agosto. Feriti, sempre perché investiti dalla Volkswagen Touareg, anche tre poliziotti che sono stati trasferiti al pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento. Due hanno riportato traumi e contusioni varie, il terzo invece ha una brutta frattura e dovrà essere sottoposto ad un delicato intervento chirurgico.

"Ancora un ennesimo tentativo di fuga dai centri di accoglienza - continua Conestà - con i nostri operatori che, in condizione di sicurezza sempre più precarie e con regole di ingaggio molto fumose hanno comunque tentato di bloccare il giovane malcapitato rischiando la vita. Dispiace molto per il giovane eritreo ma ora basta - e' l'accusa del Mosap - cosi' non si puo' andare avanti. E' in gioco la sicurezza nazionale e la sicurezza sanitaria".

Conestà ha espresso agli agenti feriti la vicinanza e la solidarieta' di tutti gli iscritti del Mosap. Va precisato, fa sapere Conestà
 che gli operatori coinvolti sono del reparto mobile di Roma che "con grande professionalità dei colleghi che sono riusciti a bloccare l'investitore 
L'attività degli operatori è stata fondamentale per evitare che dalla fuga potesse scaturire una carneficina".

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