non solo dukan
Cialtroni o santi? Spunta il dilemma sui dietologi
Onori e gloria, stelle e stalle, champagne e veleno. Dietro alle parabole dei dietologi contestati e idolatrati (grazie anche alle loro personalità imperative, quando non addirittura carismatiche) fioriscono leggende e inchieste giudiziarie. Per qualcuno sono cialtroni, per altri santi. Non c’è via di mezzo, specie quando si trasformano in temi da salotto televisivo. O quando assurgono al ruolo scomodo di guru del momento, in grado di collezionare followers come figurine del calcio.
Uno di questi è Pierre Dukan, senza il quale negli anni Duemila le donne sembravano non poter vivere tanto è vero che decine di emuli piazzavano la dieta dei cento alimenti (72 animali ed il resto vegetali) camuffandola a facendola propria, attraverso il «copia e incolla». I miti sfumano con il tempo e nel 2015 sull’inarrivabile Dukan è sceso il silenzio, animato solo nei giorni scorsi da notizie ma di tipo giudiziario. Alberico Lemme, teorico degli spaghetti col peperoncino a colazione, colui che ha fatto dimagrire Flavio Briatore di diciassette chili (ma la lista dei clienti o solo sostenitori vip è lunghissima), è un altro dietologo che divide gli italiani. Personalità variopinta, ha ammesso di fotografare i suoi pazienti virtualmente capendo quali siano i loro punti deboli. Ecco perché - lo ha ammesso con la stampa - arriva a chiamarli «ciccioni», con tono di rimprovero, così da provocarne la reazione giusta. Anche quella sbagliata, va aggiunto, se è vero che qualcuno voleva menarlo. Lemme, che è farmacista e che parla con vanto dell’Accademia di Desio, ha una sua particolare convinzione: frutta e verdure fanno ingrassare («altrimenti come farebbero gli elefanti ad essere elefanti»?) e che non conta tanto quello che si mangia, ma a che ora lo si mangia, facendo qualche calcolo biologico che riguarda i viaggetti ormonali. Lemme gode di grande seguito ma anche di celebrità che lo contestano apertamente perché una dieta, esse dicono, dovrebbe essere fornita in termini completamente salutari e mai rischiosi.
Un capitolo a parte merita Alberto Panzironi, star della (sua) trasmissione, il «Cerca Salute», in cui vengono proposti precisi argomenti di dibattito medico. Panzironi non è uno che cerca di far dimagrire gli altri, ma vuole allungare loro la vita con la «dieta dei 120 anni». La sua ricetta per la longevità prevede l’esclusione dei carboidrati dalla dieta, a favore di grassi e proteine, oltre a verdure e poca frutta. Suggerisce l’utilizzo di spezie ed integratori vitaminici, che vende al prezzo di 30-40 euro a confezione. I nemici: «Solo business e cose risapute. Chi segue la dieta «Life 120» spende 3.000 euro l’anno». Gli ammiratori: «Panzironi è un genio perché, pur non essendo un medico, ha intuito attraverso buon senso e capacità naturali, quali siano i veicoli che possono condurci alla morte e quali invece, risultano salvifici». I miracolati abbondano: la toscana Sandra C. 63 anni, ha giurato per esempio di essere guarita dagli acciacchi grazie a «Life 120». Il libro scritto da Panzironi, «Vivere fino a 120 anni», è stato il secondo titolo più richiesto su Amazon. Panzironi, nato a Roma 38 anni fa , efebico, una pur vaga somiglianza con il cantautore Battiato, non sembra volersi arrestare davanti alle critiche di chi lo accusa di rivolgersi ad un pubblico che non possiede competenze mediche. Dopo aver realizzato la Nutella «salutare», meglio nota come «Nocciolife Cream» (è una crema spalmabile realizzata artigianalmente senza caseina e priva di carboidrati insulinici) che viene venduta a 7.90 euro sul sito «negozio.Life120.it», il guru della dieta capace - dice lui - di combattere efficacemente anche Alzheimer e morbo di Crohn, ha detto la sua sul coronavirus, tirandosi dietro gli strali dei virologi.
Per concludere qualche dato su un altro «nome noto» che ha passato qualche guaio. Il dietologo torinese Claudio Saluzzo, 63 anni, laureato in Scienza dell’Alimentazione, venne arrestato il 14 novembre dell’anno scorso per aver prescritto a decine di pazienti un ansiolitico capace di farli dimagrire. La ricetta era basata sul clorazepato di potassio, sostanza che viene somministrata appunto negli stati ansiosi. Il ricorso del professionista è stato successivamente accolto. Il Tribunale del riesame ha infatti integralmente condiviso le censure mosse dalla difesa che ha dimostrato paziente per paziente il corretto comportamento tenuto da Saluzzo, dietologo dei vip, nel prescrivere il clorazepato in presenza di un diagnosticato stato di ansia e/o di insonnia.