caso aperto
Giallo di Caronia, il caso è aperto: Viviana Parisi e Gioele morti in luoghi e momenti diversi
Viviana Parisi non ha ucciso il piccolo Gioele e non si è suicidata. E' la convinzione tanto della famiglia Mondello quanto della famiglia Parisi. Claudio, legale e cugino del padre del bambino, arriva anche a ipotizzare una ricostruzione dei fatti in un lungo post su Facebook.
Tutto sarebbe partito da un "fortuito sinistro automobilistico". Una situazione inaspettata che avrebbe messo Viviana "in grave difficoltà" visto che "si trovava a 100km da dove avrebbe dovuto essere". Da qui l'idea di "guadagnare la fuga". A questo punto, secondo lo scenario immaginato, Gioele sarebbe "sfuggito alla sorveglianza della madre" che "terrorizzata" avrebbe iniziato a cercarlo. A questo punto "per meglio orientarsi" sarebbe "salita sul traliccio della corrente". Da qui la donna avrebbe visto il figlio ma, "per evitare di perdere tempo" avrebbe "deciso di saltare" una scelta che "le è fatale". Per quanto riguarda il piccolo Gioele invece il legale accoglie la tesi di Giuseppe Di Bello, l'ex brigadiere dei Carabinieri che ha ritrovato il corpicino. "E' probabile che il bambino abbia vagato tra i boschi fino al momento in cui è incorso in un incontro funesto, forse un suino nero dei nebrodi visto che in zona ve ne sono molteplici sia da allevamento che allo stato brado", argomenta.
Pure i legali del padre di Viviana, senza scendere nei particolari, bollano l'ipotesi dell'omicidio-suicidio come la "facile via d'uscita". Secondo gli avvocati Nicodemo Gentile e Antonio Cozza infatti "è assai improbabile che Viviana abbia percorso 100km quando aveva a disposizione il terrazzo di casa e senza sottovalutare neanche il fatto che, la mattina prima di uscire, aveva messo in preparazione il sugo per il pranzo con marito e figlio". Respinte al mittente, con tanto di verbale del Pronto Soccorso allegato, pure le voci relative a un presunto tentativo di suicidio della donna lo scorso 28 giugno. Viviana si sarebbe recata al pronto soccorso solamente nel dubbio di aver assunto "un quantitativo leggermente maggiore del farmaco che le era stato prescritto".
"Noi pensiamo che Gioele e Viviana siano morti in due momenti e in due luoghi diversi, anche perché riteniamo complicato il trascinamento nella fitta boscaglia del corpo del bimbo" spiega l'avvocato Pietro Venuti, legale della famiglia di Daniele Mondello. L'ipotesi dell'avvocato è che "la madre aveva perso il bambino ed è salita sul pilone, cadendo poi accidentalmente. E, nel frattempo, il bimbo magari è caduto da qualche altra parte e poi è stato assalito dagli animali".
Intanto non si placano le polemiche sulle tempistiche del ritrovamento di Gioele. "Così cercavano mio figlio?", scrive il padre su facebook postando un video dove si vede un militare effettuare ricerche nei boschi di Caronia ripreso da un operatore video. "Come è stato possibile non vedere il corpicino del bambino a poca distanza da sua madre durante ben sedici giorni di ricerche?", si chiedono i legali della famiglia Parisi. Questioni ancora irrisolte e sulle quali bisognerà fare luce.