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Padre Bianchi ha disubbidito al Papa

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Continua la guerra tra il fondatore della comunità di Bose e il Vaticano. Padre Enzo Bianchi, già leader della corrente bergogliana della chiesa, ha disubbidito a un ordine del Papa. E a tre mesi dal decreto di allontanamento dal monastero del suo fondatore, è ancora tutto fermo. Bianchi avrebbe dovuto lasciare le celle del biellese dove vive da quindici anni  a causa di "una situazione problematica per quanto riguarda l'esercizio dell'autorità", assieme ad altri tre confratelli. Ma ha disatteso il volere di Papa Francesco. E anche se ha fatto sapere che la notizia è falsa e che non si trova più in comunità al Vaticano risulta il contrario. Padre Bianchi si trova tuttora nel suo "eremo", cioè «nello stesso edificio composto da più locali e situato a poche decine di metri dal nucleo centrale della Comunità, nel quale vive da oltre quindici anni», precisa una nota diffusa dal Sir padre Amedeo Cencini, delegato pontificio per la Comunità monastica di Bose: «Lì, oltre al fratello che provvede alle necessità quotidiane, riceve regolarmente altri membri della Comunità, e da lì si muove, da solo o con altri, in auto, per diverse ragioni, come ha sempre fatto. Non ha pertanto ancora dato seguito alla promessa da lui fatta di accettare, eseguendoli, i provvedimenti notificati con il decreto del 13 maggio 2020, che - osserva padre Cencini -, a conclusione della visita apostolica, è stato consegnato a lui come agli altri tre destinatari». Il delegato pontificio e la Comunità «sono fiduciosi comunque che la situazione possa sbloccarsi al più presto».

Ma al momento non sembra possano spirare venti di pace nell'eremo di Bose.

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