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Covid e rientro a scuola, la mega bufala infetta i social: mamme in allarme e il Ministero smentisce
Il rientro a scuola si trasforma una pericolosa fake news e il MIUR smentisce: "Nessun alunno sospettato di avere il Covid-19 sarà tolto alla tutela dei genitori". Bimbi per strada anziché a scuola? Tutto falso. Vorremmo dire che il caldo agostano dà alla testa, che l'incertezza quotidiana imposta dalla pandemia da Coronavirus stia stressando le persone, ma la mancanza di buon senso e la capacità di discernimento esistevano anche prima. A sfornare l'ultima succulenta bufala sono Facebook e chat WhatsApp, zone grigie dove l'inverosimile diventa verità, mondi paralleli dove l'incredibile è certificato acriticamente come sicuro.
Tramite la solita virtuale catena di Sant'Antonio, si viene a sapere da una mamma pancina, una di quelle laureate all'Università di Google, che in occasione della riapertura delle scuole a metà settembre, bisogna: "Copiamo e incolliamo. Forza mamme!" e condividere tale post: "14 settembre, io non autorizzo nessun personale della scuola ad isolare mio figlio se dovesse presentare improvvisamente qualche linea di febbre… Nessun personale sanitario può prelevare mio figlio da scuola in mia assenza traumatizzandolo. Non firmerò nessun foglio di autorizzazione che prevede questo tipo di trattamento… Fino alla maggiore età io genitore sono unico tutore di mio figlio. Modificate queste direttive di me**a o i figli ce li teniamo a casa".
E già questo fa capire che è una boiata: i figli a casa da marzo per molte mamme sono stati una iattura peggiore del prelievo coatto. Tuttavia l'allarme si è diffuso rapidamente, il terrore correva sullo zaino di Pocoyo e il MIUR è dovuto intervenire con una nota ufficiale: “Sta purtroppo girando una grave fake news su cosa accade quando si deve gestire un alunno che, all’interno dell’istituto scolastico, mostra sintomi compatibili con l’infezione da Covid-19. Si arriva a sostenere che ai genitori non sarà permesso prelevare i propri figli e che questi saranno affidati all’autorità sanitaria. Niente di più falso, ovviamente”.
La ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, ha firmato un Protocollo di sicurezza che stabilisce l'esatto contrario in caso di sintomi riconducibili al Covid-19: l'alunno con dubbio Coronavirus è dotato di mascherina e portato in un locale designato fino all'arrivo dei genitori. Deve tornare quanto prima al proprio domicilio, attivare la procedura per il tampone e le misure sanitarie per la messa in sicurezza di tutti. È previsto inoltre che siano avvertite le famiglie dei compagni di classe e che sia allertata l'Asl. In caso di positività scatta la quarantena per gli scolari coinvolti. Se invece si trattasse di un focolaio si passerebbe alla chiusura dell'Istituto. Il viceministro dell'Istruzione, Pierpaolo Sileri, ha anche ipotizzato la possibilità di attivare tamponi veloci come quelli che si fanno in aeroporto. Tutte le informazioni sono facilmente reperibili sul sito del Ministero dell’Istruzione nella sezione "Rientriamo a scuola".