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Viviana Parisi, l'ipotesi choc sul bimbo: Gioele forse morto nell'incidente stradale

Angela Nicoletti
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I "cacciatori di Sicilia" in cerca del piccolo Gioele. Da ieri mattina un nutrito gruppo di militari componenti dell'unità speciale dell'Arma dei Carabinieri, di stanza presso l'aeroporto Cosimo Di Palma di Sigonella, in Sicilia, creata per la ricerca dei grandi latitanti di Cosa Nostra e per la prevenzione e repressione dei reati in aree rurali, sta scandagliando boschi, campi e anfratti di Caronia. Perchè oramai è un dato certo che il bambino di quattro anni, scomparso lo scorso 3 agosto, era insieme alla madre Viviana, trovata morta sabato 8 agosto in una zona impervia del comune in provincia di Messina. Gioele era nella Opel rimasta coivolta in un lieve incidente stradale lungo l'autostrada A20 e successivamente abbandonata in una piazzola di sosta dalla madre in preda probabilmente ad una crisi di panico.

Secondo un'ipotesi investigativa il piccolo potrebbe essere morto nell'incidente e la madre potrebbe essersi suicidata dopo aver nascosto il suo corpo. “Abbiamo una dichiarazione indiretta sul soccorso che avrebbero dato a Viviana dopo l’incidente. Un racconto reso da due persone ad alcuni palermitani che ci hanno riferito la testimonianza - spiega l'avvocato Pietro Venuti, legale della famiglia Mondello -. La testimonianza di chi ha visto Viviana con Gioele tra le braccia mentre scavalca la recinzione dell'autostrada è fondamentale. Per capire in che condizioni era Viviana in quei momenti e avere notizie del piccolo, che ormai siamo certi, dopo i video delle telecamere acquisite, che era vivo, con lei in macchina a Sant’Agata di Militello prima di far rientro in autostrada dove è poi avvenuto l’incidente”. Il padre del bimbo e marito della dj 43enne di origini torinesi, Daniele Mondello ha ancora un barlume di speranza nel trovare il piccolo vivo. "Mia moglie era molto protettiva con Gioele e magari può averlo lasciato in qualche altro posto, più sicuro e lontano da dov'è stata trovata morta".

Per questo motivo, dopo un vertice in Prefettura a Messina, sono state rafforzate le unità di ricerca oltre che con i 'cacciatori di Sicilia' anche con altri tre cani molecolari, di cui due provenienti dalla Squadra Cinofili della Polizia di Stato di Milano Malpensa. Il procuratore di Patti, Angelo Cavallo, non vuol lasciare nulla di intentato soprattutto dopo che i familiari di Viviana Parisi hanno ipotizzato che la stessa volesse recarsi alla piramide di Fiumara d'Arte, meglio nota come la piramide della Luce. Un posto bellissimo e suggestivo nel quale è stato realizzato un parco culturale.

Forse in quel luogo a lei caro Viviana credeva di poter trovare finalmente la pace per lei e per Gioele. Una serenità che nella sua mente sarebbe venuta meno con l'avvento del Coronavirus e del conseguente periodo di quarantena. "Si è allontanata da casa senza dire il programma che effettivamente aveva in mente prosegue l'avvocato Venuti. Alcuni familiari e amici della famiglia si sono recati sul posto e hanno iniziato autonomamente delle ricerche, ma tutt'ora non ci sono esiti". La zia paterna di Gioele da giorni è in stretto contatto con la sensitiva padovana Rosa Maria Laboragine che con i suoi 'flash' è riuscita a fornire validi elementi che ora sono al vaglio degli inquirenti. "Ho messo il mio dono a disposizione dei familiari di Gioele e Viviana - ha spiegato la medium - ed ogni cosa 'vista' è stata riportata al procuratore, un uomo di grande preparazione ed umanità".

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