allarme coronavirus
Coronavirus, casi in aumento. Test a chi rientra da Croazia, Grecia, Malta e Spagna
Con 481 nuovi casi, il trend è sempre in aumento, soprattutto per via dei contagi che colpiscono gli italiani di ritorno da vacanze all'estero. Alcune Regioni hanno già iniziato a muoversi in autonomia, ma il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha riportato le misure drastiche sotto l'alveo nazionale firmando un'ordinanza, immediatamente operativa, "che prevede test molecolare o antigenico, da effettuarsi con tampone, per chi arriva da Croazia, Grecia, Malta e Spagna". Inoltre, "si aggiunge la Colombia alla lista dei Paesi per cui è previsto divieto di ingresso e transito".
L'esecutivo vuole avere certezze, e rapidamente, sulla salute di chi rientra da questi Stati. Le strategie sono state messe a punto in una riunione tra Governo e Regioni, dove sono state messe sul tavolo tre ipotesi: sottoporre gli arrivi dai Paesi a rischio a test antigene nei luoghi di sbarco (ove possibile); consentire di presentare un certificato di test negativo fatto nelle 72 ore precedenti; comunicare il rientro alla Asl di appartenenza, per poi effettuare un tampone nelle 48 ore successive. Gli esami all'aeroporto, peraltro, dovrebbero avere un risultato immediato, nel giro di pochi minuti.
In tutti e tre i casi, comunque, l'obiettivo era evitare il ricorso indiscriminato alla quarantena (che però sarebbe ovviamente obbligatoria nel caso di positività). "Dobbiamo restare il paese più sicuro al mondo sul piano sanitario - scandisce, il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia rivolto ai rappresentanti regionali -. Auspico che ci possa essere con le Regioni una condivisione de metodo da utilizzare nelle prossime settimane".
Alla riunione partecipano anche i ministri della Salute Roberto Speranza, che illustra le linee guida del nuovo corso, e quello dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli.
Alcune Regioni, a partire dall'Emilia-Romagna, hanno già varato loro ordinanze. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, vuole il tampone gratuito per coloro che rientrano dall'estero. Il collega pugliese Michele Emiliano impone invece la quarantena per chi rientra da Malta, Spagna e Croazia: da questi Paesi, negli ultimi 4 giorni, la Puglia ha importato oltre 40 casi. Simile la scelta della Sicilia, che colpisce gli arrivi da Spagna, Grecia e Malta. Pugno duro anche di Vincenzo De Luca in Campania, che registra 10 casi di positività connessi a rientri da viaggi a Malta, di cui molti asintomatici che si sono recati spontaneamente all'ospedale Cotugno per sottoporsi allo screening. "Si rende inevitabile l’obbligo per tutti coloro che tornano nella nostra regione, di andare automaticamente in quarantena, pena denuncia penale e sanzione di mille euro per chi viola l’isolamento", annuncia il governatore. Che chiarisce: "La quarantena si interromperà non appena avuto eventuale esito negativo del tampone".
Emiliano e colleghi, poi, annunciano misure più stringenti sulle discoteche, che comunque dovrebbero anch'esse varate a livello nazionale. Fa tristemente scuola il caso del locale "Seven Apples" in Toscana: almeno 500 giovani temono di essere rimasti contagiati perché, la notte tra l'8 e il 9 agosto c'era una ragazza pisana, rientrata da una vacanza a Mykonos, che aveva effettuato il tampone ma era uscita senza attendere l'esito, arrivato la mattina successiva con la notizia della positività. Ecco quindi che Firenze imporrà l'obbligo per i gestori delle discoteche di tenere per 14 giorni l'elenco con nomi ed indirizzi dei frequentatori del locale, di misurare la temperatura all'entrata, di indossare sempre la mascherina al chiuso e, nel caso non sia possibile garantire un metro di distanza, anche all'aperto.
Con un leggero aumento, da 412 a 481 contagi da 6 a 10 decessi giornalieri, i numeri dell'ultimo bollettino della Protezione civile danno ragione a queste preoccupazioni (che si potrebbero fare ancora più gravi in vista di probabili assembramenti per Ferragosto). Circa un quarto dei contagiati, 102, sono in Lombardia, che ritorna a detenere il record dei positivi. Ma diverse regioni vedono aumentare le cifre, e proprio per i rientri. In Piemonte ad esempio, 17 dei 42 nuovi positivi sono d'importazione.
Sullo sfondo resta il dibattito attorno al futuro vaccino. "Io sarei incline all'obbligatorietà - spiega Mario Monti, chiamato dall'Oms a ridisegnare le priorità della sanità - però bisogna stare attenti che non venga reso obbligatorio un vaccino che non sia disponibile per tutti: altrimenti, si cade subito in contraddizione".