paradisi europei
Il tribunale Ue sconfessa... l'Ue. Apple vince la causa sulle tasse in Irlanda
L'Unione europea dichiara guerra (in casa) ai paradisi fiscali che attirano le multinazionali dell'hi-tech. Ma nei tribunali europei i colossi della Silicon Valley le cose vanno diversamente È il caso della Apple che incassa oggi una importante vittoria legale per in Europa. Riguardo la causa che vedeva il colosso di Cupertino contro Bruxelles sul regime fiscale. Ebbene, il Tribunale dell’Unione Europea ha annullato il provvedimento della Commissione europea sostenendo che l’Irlanda, attraverso un sistema di tasse più favorevole, non ha comunque fornito aiuti di Stato al colosso della tecnologia.
La decisione comporta che Apple non dovrà pagare 15 miliardi dollari di tasse arretrate all’Irlanda (che non voleva incassarli per tenere il colosso fondato da Steve Jobs). La notizia mette di buon umore l’azione Apple che nel pre-market di Wall Street avanza dell’1,3%, suggerendo un avvio positivo nella seduta odierna.
Doccia fredda, anzi gelata, per le istituzioni europee. "State sicuri che una singola sentenza non scoraggerà il nostro impegno sulla questione" della giusta tassazione dei profitti realizzati nell’Ue, "al contrario", sottolinea il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni, commentando, in videoconferenza stampa a Bruxelles. A proposito di Paesi che attuano politiche di tassazione agevolate sulle imprese, come l’Olanda, i giudizi della Commissione europea "sono quelli contenuti nelle nostre raccomandazioni. In queste si mette l’accento sui rischi di tassazione aggressiva da parte di Paesi membri dell’Unione europea". "Non stiamo parlando di paradisi fiscali - ha aggiunto Gentiloni -, ma del rischio di tassazione aggressiva, in Paesi che per attrarre" imprese e capitali "rischiano di danneggiare le parità di condizioni del mercato unico. Da sempre la Commissione incoraggia i Paesi a cancellare queste distorsioni".