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Truffa telefonia, servizi a pagamento sui cellulari: perquisita la sede di Wind-Tre

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Migliaia i truffati e un giro d'affari da milioni di euro. Sono undici gli indagati nell'inchiesta della procura di Milano sulle truffe nei confronti di centinaia di utenti delle compagnie telefoniche che si sono visti addebitare dei servizi a pagamento senza mai aver dato il consenso. Secondo le indagini, ai consumatori venivano addebitati costi per servizi a pagamento sui cellulari che non avevano chiesto e per cui non avevano dato il consenso. Bastava visitare una pagina web, talvolta con l'inganno di banner pubblicitari e, senza far nulla ('Zero Click', la tecnica usata), per trovarsi istantaneamente a essere abbonati a un servizio che prevede il pagamento di una somma di denaro sul conto telefonico ogni settimana o mese in cambio dell'accesso a contenuti come notizie, oroscopi, suonerie, meteo, gossip, video.

Le perquisizioni e i sequestri sono stati effettuati nella sede legale di Windtre, a Rho, dagli uomini del Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di Finanza e contestualmente la procura ha inviato una lettera all'Autorità garante per le comunicazioni in relazione alla posizione di Vodafone, Tim e un'altra società.

Si tratta di un business illecito da milioni di euro con opportunità di guadagno anche mediante le attivazioni dei servizi VAS sulle connessioni mobili usate tra macchine per lo scambio di dati (le cosiddette machine to machine, M2M) senza alcun consenso da parte di utenti. Le ipotesi di reato sono frode informatica ai danni dei consumatori, l'intrusione abusiva a sistema telematico e la tentata estorsione contrattuale commessa da 3 persone - alcuni con ruoli dirigenziale - di Windtre in concorso con aggregatori/hub tecnologici, content service provider (CSP) . 

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