il virus nel mondo
Coronavirus, oltre 10 milioni di contagi nel mondo. In Italia 174 nuovi infetti e 22 morti
Sono oltre 10 milioni i casi di Covid-19 registrati nel mondo dall'inizio della pandemia, e quasi 500mila le vittime. Gli Stati Uniti si confermano il paese più colpito con 2,5 milioni di contagiati, seguiti da Brasile, Russia e India. In Italia il quadro resta stabile.
Nelle ultime 24 ore la Protezione civile ha registrato 174 nuovi casi, in lieve calo rispetto ai 175 di sabato, e 22 decessi, 14 in più rispetto agli 8 del giorno precedente. Di questi, la maggior parte è stata rilevata in Lombardia dove i nuovi positivi sono arrivati a quota 97 con 13 decessi. Seguono Emilia Romagna, Veneto e Piemonte, mentre in 8 regioni i nuovi casi sono a zero. Tra queste anche la Campania, dove nei giorni scorsi era scattato l'allarme per il nuovo focolaio rilevato a Mondragone. Sono invece 14 i casi rilevati nel Lazio, di cui 6 a Roma. L'assessore alla Sanità Alessio D'Amato ha rassicurato però che il focolaio a Fiumicino è ora sotto controllo.
La curva dei contagi preoccupa invece gli Usa che hanno un bilancio di oltre 125mila decessi. Qui ha fatto scalpore la rivelazione pubblicata dal Washington Post secondo cui l'ufficio della campagna elettorale di Donald Trump avrebbe rimosso gli adesivi con la scritta "Non sederti qui" dai sedili del Bok Center di Tulsa, attaccati per garantire il rispetto del distanziamento sociale durante il comizio del presidente.
L'allerta cresce anche in Cina dove nelle ultime 24 ore sono stati registrati 17 nuovi casi. A risvegliare l'attenzione di Pechino è stato il cluster rilevato nella contea di Anxin, a circa 150 chilometri dalla capitale. Le autorità hanno disposto il lockdown dell'intera area, imponendo l'isolamento a circa mezzo milione di persone. A rischiare il blocco totale è anche la città britannica di Leicester dove sono stati rilevati oltre 600 casi di Covid-19 diffusi nella comunità asiatica. Il governo britannico sta pensando di isolare l'intera area. Sarebbe la prima volta che una singola zona del Regno Unito affronta una misura così estrema durante la pandemia.
Intanto è arrivato l'appello di 101 politici, premi Nobel e artisti che hanno chiesto a tutti i leader globali, alle organizzazioni internazionali e ai governi di dichiarare i vaccini per il Covid-19 come un bene comune universale, esentandoli da qualsiasi diritto di proprietà. Primo firmatario Muhammad Yunus, premio Nobel per la Pace nel 2006. Ad aderire sono stati 18 vincitori di premi Nobel, 19 ex capi di Stato, 14 ex primi ministri, attivisti e artisti del calibro di George Clooney, Matt Damon, Sharon Stone e Bono. Per l'Italia hanno partecipato, tra gli altri, Andrea Bocelli, Nicola Zingaretti e Romano Prodi. "La pandemia espone chiaramente i punti di forza e di debolezza dei sistemi sanitari nei diversi paesi, nonché gli ostacoli e le disuguaglianze nell'accesso all'assistenza sanitaria - si legge nel testo - L'efficacia della prossima campagna di vaccinazione dipenderà dalla sua universalità".