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Sorpresa dalle carte: il vizietto dei Casamonica? Botulino e ritocchini

L'inchiesta sul clan sinti: i boss spendevano milioni di euro per il chirurgo plastico

Valeria Di Corrado
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L’ostentazione del lusso e del potere dei Casamonica passa anche attraverso il bisturi. La famiglia sinti di origine abruzzese, radicatasi a Roma a partire dagli anni ’70 allevando cavalli in casolari alla periferia sud-est della città, oggi si rivolge al chirurgo plastico dei vip per rifarsi naso e bocca, al pari di attori, soubrette, personaggi dello spettacolo e influencer dei social. Alle donne dei Casamonica resta il diktat ferreo di indossare la gonna, per preservare la tradizione gitana.

 

I pantaloni sono banditi, ma paradossalmente è concesso il botulino. Una strana logica etica ed estetica. A fare ricorso all’intervento chirurgico ci sono anche gli uomini del clan, a volte per nascondere le «ferite di guerra», ossia le cicatrici frutto di combattimenti tra criminali. Insomma, anche i Casamonica non resistono al look da divi. Si può dire, quindi, che la vera globalizzazione è rappresentata dal «ritocchino».

 

Il ricorso al bisturi da parte dei Casamonica rappresenta - secondo il gip del Tribunale di Roma che ha ordinato l’arresto di 20 esponenti del clan con l’accusa di associazione mafiosa - un’«ulteriore conferma della loro notevole disponibilità economica». Lo ribadisce anche Simona Zakova, moglie di Raffaele Casamonica, uno dei quattro collaboratori di giustizia che hanno aiutato nelle indagini i pm della Dda capitolina e gli investigatori della Squadra mobile di Roma. La Zakova è una «gaggia» (termine dispregiativo usato dai Casamonica per indicare chi non è sinti), come lo era Debora Cerreoni, ex moglie di Massimiliano Casamonica. Entrambe, stanche di essere maltrattate e decise a dare un futuro diverso ai propri figli, hanno deciso di allontanarsi dalla famiglia «acquisita» e di raccontare agli inquirenti le loro dinamiche «dall’interno». 

 

Nel lungo interrogatorio di ottobre 2018, la Zakova ha precisato che Sonia Casamonica, moglie di Guerrino Casamonica (detto Pelé), e il fratello di quest’ultima, Christian (tutti e tre finiti in carcere martedì) «hanno speso diverse migliaia di euro in interventi di chirurgia estetica, effettuati presso un chirurgo di nome "Basoccu”, identificato - si legge nell’ordinanza - nel noto professor Giulio Basoccu, responsabile della Divisione di Chirurgia plastica estetica e ricostruttiva presso l’Istituto Neurotraumatologico Italiano (INI) di Grottaferrata». Il prof. Basoccu vanta la fiducia di personalità politiche e pubbliche, ed è il protagonista di un programma televisivo, «Sos chirurgia», in onda ogni domenica su «Lei», canale di Sky. «Allora ha cominciato Christian a farsi naso, le cicatrici che... di Guglielmo, e loro gli hanno lasciato una testa distrutta e lui è dovuto andare a Ini da Bazzocco, come si chiama questo… Giulio Basocco. (...) Adesso sono rifatti tutti». Il pm le chiede: «Quindi spendendo decine di migliaia di euro?». E la donna conferma: «Sì! Tanti, tanti soldi».

Grazie alla disponibilità di ingenti capitali illeciti in mano alle famiglie della Romanina e di Porta Furba, il folklore sinti si è trasformato in pacchianeria: ville arredate con stucchi, letti a baldacchino, statue di leoni, mobili stile Luigi XV, porcellane rifinite d’oro zecchino. Ai Casamonica non serve lavorare per condurre una vita da nababbi. I soldi li accumulano grazie all’usura e alle estorsioni. Tutto ciò che comprano lo pagano cash: hanno una tale disponibilità di liquidità da foderare le pareti di casa di banconote. Commercianti, albergatori e professionisti, pur di tenersi buoni questi clienti danarosi, accettano i pagamenti in contanti. Collane tempestate di smeraldi, cappotti di coccodrillo, borse griffate da 4mila euro, orologi da 60mila euro, Limousine, Ferrari, 20 mila euro di giocate al Casinò, sfilate di moda a Milano a fianco di vip e cantanti, il gran premio di Formula 1 a Montecarlo visto dalla terrazza sorseggiando Dom Perignon. 

«Sono ricchi, non gli manca niente, vogliono fare bella vita? Loro vanno a Montecarlo, perché c’è la Formula 1 o per giocare». Lo conferma un’intercettazione del 6 aprile 2018 in cui Christian Casamonica chiede a Sonia se andranno anche loro a vedere il Gran Premio di Montecarlo, ma lei gli risponde che Guerrino passerebbe il tempo a giocare al Casinò. «Eh ma tu, se vieni, a lui lo freghi - suggerisce Christian - Lo buttiamo là dentro al Casinò... e noi se ne annamo sulla terrazza, a bere dello Champagne e se guardamo la F1». D’altronde sui social si trovano foto e video di Guerrino al Twiga di Montecarlo, mentre stappa champagne per festeggiare Capodanno 2018. 

L’ammontare dei beni sequestrati dagli agenti della Divisione Anticrimine parla chiaro: 20 milioni di euro. Le disponibilità economiche del clan sono testimoniate, poi, da altri esempi raccontati dalla Zakova: «Giuseppe, che c’ha 17 anni, va con un cappotto di Philipp Plein fatto di coccodrillo, ma quanto costa! So’ pezzi de… edizione limitata». «Mia suocera, per andare a prendersi un tè va a un albergo di cinque stelle. Lei si prende un tè all’Eden». Le feste sono l’occasione per ostentare il lusso: «Le collane, altro che oro, tutti dei brillantoni, questi verdi di smeraldi».

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