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Coronavirus, ristoranti in ginocchio. L'appello: ora rinviate le tasse
La libertà di una volta in un tovagliolo. All’Enoteca Giovanni di Montecatini Terme, luogo di vino ma anche ristorante di tradizione, alle pareti, tra gli scaffali affollati da bottiglie di vino vuote, testimoni di un passato di godimenti, dallo Chateau Margaux al Sassicaia, campeggia una cornice che custodisce, sotto il vetro, un tovagliolo. Sopra il tovagliolo, vergato a penna, c’è tracciato nero su rosa un diagramma di analisi politica firmato da Silvio Berlusconi, il leader di Forza Italia, correva l’anno 2012. Era d’ottobre, a pochi mesi dalle politiche del 2013. Un diagramma che oggi, nell’Italia impaurita dal virus e dalla crisi economica (altro che Stati Generali!) ci racconta come il populismo abbia travolto le speranze degli italiani ed i loro ottimismi per il futuro. Sull’asse delle ordinate Berlusconi nel 2012 tracciò il nuovo e il vecchio, e su quello delle ascisse il pulito e lo sporco, con i consensi che si incastonavano nel quadrante pulito - nuovo. Perché tutto si può dire a Silvio Berlusconi tranne che non abbia fiuto politico e talento.
Oggi, che il quadrante pulito-nuovo, come aspirazione degli italiani rispetto alla politica, è stato soppiantato dalle parole crisi e paura, noi de “Il Tempo” abbiamo intervistato Giovanni Rotti, il patron dell’Enoteca Giovanni, che di quel tovagliolo autografo del Cavaliere, nel 2012, è stato testimone. Come in queste ore è testimone della crisi economica profonda che sta attraversando il nostro Paese.
“Io ho 78 anni già compiuti, da 35 anni con mia moglie gestisco questo ristorante ed al Governo chiedo un po’ di riconoscenza, per il lavoro svolto con passione quotidiana, e chiedo anche un po’ di aiuto”
Che tipo di aiuto?
“Io ho 9 dipendenti, abbiamo riaperto il locale il 18 maggio dopo i mesi di chiusura causa lockdown. In questi giorni, con il lavoro che stenta, per i miei dipendenti ho organizzato delle turnazioni”.
Perché delle turnazioni?
“Manca il turismo straniero a Montecatini Terme, come manca in tutta Italia, ed il nostro fatturato è calato di circa l’80%. Vengono alcuni italiani ma noi viaggiamo di giorno su due o tre coperti e la sera tra i dieci ed i quindici. Un calo di clientela che ci costringe a turnare sul lavoro”.
Cosa dovrebbero fare il governo, le regioni ed i comuni?
“Servirebbe sulle tasse un semestre bianco, una tregua fino al 2021. Prenda le tasse per il suolo pubblico sui tavolini all’aperto, rinviarle non basta. Andrebbero abbuonate almeno fino a gennaio dell’anno prossimo. E poi anche i nostri politici dovrebbero dare il buon esempio”.
In che senso il buon esempio?
“Si tagliassero lo stipendio i nostri governanti ed i nostri politici, per i prossimi mesi, e dessero un segnale di condivisione alla gente, agli italiani e alle italiane, che in queste settimane soffrono per le loro difficoltà economiche e per la mancanza di una prospettiva di futuro”.