Spostamenti tra regioni dal 3 giugno, arriva la doccia fredda: tutto rinviato?
Scontro tra regioni del nord e del sud: spunta la quarantena breve per le vacanze
Il liberi tutti del 3 giugno rischia di slittare di una settimana. Gli spostamenti tra regioni devono ripartire insieme ma i dati del contagio in Lombardia non sono rassicuranti e nel governo si fa strada l'ipotesi rinvio. Liberi subito - come vuole vuole il governatore della Lombardia Attilio Fontana, ad esempio - o tutto rimandato al 10 giugno: sono queste le ipotesi che il governo offrirà alla conferenza delle Regioni convocata per domani. Scelta che arriva dopo le proteste di Lombardia e Piemonte per un eventuale apertura differenziata tra le Regioni, spiega il Corriere. Il fronte è aperto anche al sud, con i governatori delle regioni meridionali che insistono per ingressi dei residenti al nord solo dopo il test sierologico. La mediaziono potrebbere portare a una quarantena "breve".
Intanto l’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato rileva che "ci sono troppe pressioni, anche sul Comitato tecnico scientifico. Se servirà, prenderemo delle contromisure. Non accetteremo forzature". "Voi pensate che, se ci sarà il via libera agli spostamenti interregionali, tutti i milanesi andranno solo in Sardegna? Sapete quanti treni ci sono ogni giorno tra Roma e Milano? Io spero che ci sia grande scrupolo nel prendere le decisioni, vedo troppe pressioni", ha detto D'Amato al Messaggero.
La secessione delle vacanze. Scoppia la guerra Nord-Sud
"Tra oggi e domani si dovrà decidere con il governo se si potrà circolare dal 3 in tutta Italia e mi auguro possa accadere: vorrebbe dire che la curva epidemiologica è sotto controllo", ha detto il governatore della Regione Emilia Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, a ’Mattino5’, che alla domanda se per gli spostamenti tra regioni si ripartirà tutti insieme o alcune regioni, come Lombardia e Piemonte, dovranno attendere ancora, ha risposto: "Lo valuteremo e ne discuteremo". Sarebbero "utili regole comuni" e "confido che tra oggi e domani riusciremo a trovare una soluzione con il governo - ha sottolineato Bonaccini - che garantisca tranquillità per tutti e anche un lavoro comune che dobbiamo fare perché il Paese riparta, ripartano le Regioni insieme al Paese e viceversa".
Per il Movimento 5 Stelle se si riapre bisogna farlo in tutta Italia. Al centro dell’azione di governo sulle riaperture tra regioni deve esserci "l’uniformità: a me non piacciono le aperture a singhiozzo. Non mi piace che chi viene dalla Lombardia debba essere visto come un untore o portatore di virus. La Lombardia ha sofferto, i cittadini lombardi hanno sofferto e stanno superando questo momento di crisi, quindi io credo che dal 3 giugno si debba dare la possibilità della massima apertura. Ovviamente dobbiamo ancora guardare gli ultimi dati, e anche in questi giorni si sta verificando se ci siano gli estremi» per la riapertura", ha detto a UnoMattina, su Rai1, il viceministro dell’Interno, Vito Crimi.