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Visco dice quello che il governo non vuole sentire: ecco perché i soldi non arrivano alle imprese

Non hanno cambiato la normativa sui reati e i banchieri temono di finire dentro

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Nonostante le promesse del governo il soldi alle imprese non arrivano. La spiegazione la dà il Governatore della Banca d'Italia alla presentazione della Relazione annuale sul 2019. I soldi non arrivano perché la garanzia dello Stato non basta, non hanno cambiato la normativa sui reati e i banchieri temono di finire dentro. Sentite qua:  "In assenza di esplicite previsioni normative, le banche che omettono la valutazione del merito di credito si espongono al rischio di commettere reati", dice Visco che spiega: "Gli intermediari sono anche tenuti a effettuare, come è giusto, i controlli previsti dalla legislazione antimafia e da quella antiriciclaggio, che presidiano rischi notevolmente aumentati nei mesi dell'emergenza".

Per sbloccare la situazione serviranno settimane, se non mesi. Tempistiche che fanno a cazzotti con le esigenze di un'emergenza. "Alcuni emendamenti mirano a risolvere o attenuare parte di questi problemi; su di essi, e su alcune possibili soluzioni, ci siamo soffermati nelle testimonianze rese dinanzi alle commissioni parlamentari. Sono fiducioso che nelle prossime settimane, con la cooperazione di tutti i soggetti coinvolti, si registreranno miglioramenti decisivi nell'afflusso di risorse all'economia", dice ancora Visco nelle relazione annuale di Bankitalia in cui, tra l'altro, ha definito epocale la crisi in cui siamo finiti per la pandemia. Le previsioni parlano di un crollo del Pil tra il 9 e il 13 per cento mentre la recessione colpirà più duramente le famiglie a basso reddito. 

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