giallorossi a pezzi
Il Bologna espugna l'Olimpico e apre la crisi della Roma
La mentalità e l’ambizione da grande squadra più volte inseguite ed evocate dal tecnico giallorosso Fonseca sono concetti troppo lontani per questa Roma piccola piccola travolta dalla grinta e dal cuore del Bologna tenuta per mano dalla sua guida coraggiosa Mihajlovic. All’Olimpico i rossoblù hanno dominato con intelligenza e sacrificio l’incontro vinto con merito per 3-2 salendo provvisoriamente al sesto posto in classifica e mortificando la squadra giallorossa che resta appiedata ad un quarto posto che rischia di dover abbandonare. Per approfondire leggi anche: Totti parla ai cinesi I felsinei subito aggressivi e concentrati si costruiscono la vittoria con un primo tempo perfetto. Fanno centro con Orsolini al 16’ e dopo il pareggio fortunoso della Roma, causa un autorete di Denswil al 22’, tornano di nuovo in vantaggio al 26’ con Barrow (il migliore della partita) che al 51’ fa doppietta sfruttando la difesa molle dei giallorossi. Il gol di Mkhtariyan al 72’ ha illuso la squadra di Fonseca che ha tentato un forcing finale (in inferiorità numerica per l’espulsione di Cristante all’80’) scomposto, tutto di rabbia ma sterile. Il Bologna vola in zona Europa League sulle ali delle tre successi consecutivi, per la Roma si apre la crisi e una settimana di polemiche roventi. La squadra che ha giocato a Reggio Emilia contro il Sassuolo si è infatti rivista in tutta la sua debolezza, mentale e fisica permettendo al Bologna di giocare in perfetta sintonia tra i reparti con una facilità e leggerezza che hanno esaltato le doti dei singoli, a partire da Barrow, arrivato dall’Atalanta, vero mattatore della serata romana. Il Bologna si mostra subito più aggressivo mentre la Roma decide di mantenere un ritmo basso, a causa anche del pressing alto dei felsinei che a centrocampo marcano a uomo impedendo ai giallorossi di finalizzare la manovra. Al 10’ la Roma si fa vedere con Under che porta palla, si accentra e cerca un passagio filtrante a centro area per Dzeko ma il tocco è troppo potente e il bosniaco non ci arriva. Il Bologna attacca con tanti uomini, non lesina sforzi offensivi e qualcosa dietro concede ma il suo coraggio viene premiato al 15’: Orsolini approfitta di un errore di Smalling, che per non rischiare un intervento goffo lascia scorrere un pallone su cross teso sulla fascia di Barrow non accorgendosi dell’arrivo dell’attaccante che di piatto la mette dentro. La Roma sbanda, attacca a testa bassa, rischia un paio di volte il raddoppio trovando al 22’ il gol del pareggio fortunosamente grazie ad un autogol di Denswil: cross di Kolarov che supera Skorupksi, Dzeko incespica e non ci arriva ingannando il terzino rossoblù che beffa il proprio portiere. Ma il sollievo dei giallorossi dura appena quattro minuti. A riportare in vantaggio i felsinei ci pensa il neoacquisto Barrow (tra i migliori) che sfruttando una difesa avversaria molle e poco aggressiva, lascia partire un destro a giro che si infila sotto la traversa. Risulta decisiva la deviazione di Santon ma la rete è più che meritata, conseguenza di un atteggiamento della Roma statico e inefficace che il Bologna sfrutta al meglio per pungere ancora. Sempre in affanno la squadra di Fonseca manifesta infatti quei limiti di concentrazione già evidenziati a Reggio Emilia contro il Sassuolo che lasciano presagire ad un’altra giornata buia. Ci provano Under e Perotti a scuotere la Roma ma senza incidere, Dzeko non appare in grande serata. Ci vuole una grande parata di Lopez su Palacio per consentire ad una Roma senza coraggio e grinta di chiudere il primo tempo sotto di una sola rete. Ma è solo questione di tempo. Nella ripresa la squadra di Fonseca non cambia passo e atteggiamento, il Bologna tiene alto il ritmo e al 54’ fa ancora centro con Barrow libero di dribblare, saltare una difesa passiva con una facilità disarmante e centrare il bersaglio. Per la Roma è un mezzo ko, in verità annunciato per i suo atteggiamento rinunciatario. Fonseca prova a dare una scossa, fa uscire Under per il neoacquisto spagnolo Carlos Perez e Santon per Bruno Peres e cerca di spingere con la forza dei nervi. Il Bologna resta padrone del campo ma al 72’ a riaccendere le speranze dei giallorossi è Mkhitaryan che di testa la mette all’incrocio su cross di Bruno Peres. La Roma si butta in avanti con Dzeko e ancora con l’armeno, getta nella mischia anche Kalinic ma all’80’ si trova in 10 per l’espulsione di Cristante, artefice di un brutto fallo su Orsolini. I tentativi di Dzeko e Carlos Perez non raggiungono il bersaglio e non bastano. La squadra di Fonseca si sveglia troppo tardi e finisce per pagare a caro prezzo questo atteggiamento senza cuore e anima.