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Roma-Liverpool, Di Francesco torna al 4-3-3 e gioca la carta Dzeko-Schick

Ritorno della semifinale di Champions all'Olimpico. Dopo il 5-2 di Anfield ai giallorossi serve un miracolo come con il Barça

Erika Menghi
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I sogni appesi ad una notte, di quelle che da queste parti capitano di rado e quando si materializzano si vivono nella paura di restare delusi e nella consapevolezza che, comunque vada, si sarà scritta un po' di storia ed è semplicemente bello esserci, godersi i prossimi 90 minuti fino in fondo. Credendoci. Perché non accontentarsi è la filosofia della Roma che nessuno si aspettava di vedere tra le prime 4 d' Europa, e arrivati a questo punto, ad una partita da Kiev, le gambe cominciano a tremare ma devono correre più dei velocisti del Liverpool per conquistare il pass più importante della Champions League: «Dzeko portaci in finale», è stata l' ultima richiesta dei tifosi. C'è bisogno dei suoi gol per ribaltare il 5-2 di Anfield, domani sera si riparte da lì, senza guardare troppo indietro perché il futuro passa dall'Olimpico e Di Francesco sta studiando un altro piano perfetto per trasformare un cammino straordinario in un' impresa indimenticabile. Per la gara che vale una stagione non si inventerà niente di speciale, si tornerà al modulo delle origini, al 4-3-3. All'andata la difesa a tre non ha retto contro l'indiavolato terzetto dei Reds, Salah, Firmino, Mané, saranno ancora loro ad impensierire la retroguardia giallorossa, che però in casa diventa impenetrabile, o almeno lo è stata finora in Europa, tanto da non subire mai gol tra le mura amiche. Ha saputo farne 3 al Chelsea e 3 al Barcellona, un numero da provare a ripetere, come minimo.Nessuna squadra è mai riuscita a ribaltare un punteggio di 5-2 in questa competizione, e ne sa qualcosa la Lazio, che nel 1999-2000 è stata eliminata dal Valencia: dopo aver subito all' andata la goleada degli spagnoli, i biancocelesti riuscirono a vincere solo per 1-0 al ritorno. Il Liverpool ha più esperienza rispetto alla Roma, è la decima semifinale che gioca e 7 volte su 9 è arrivato fino all' atto conclusivo, mentre i giallorossi negli ultimi 27 anni non si sono mai spinti così lontano: l'unica volta tra le 4 finaliste della Coppa dei Campioni è stata nel 1984, annata che tutti i romanisti ricordano, a malincuore. La rimonta sul Dundee United riuscì, tra le polemiche, ma fu proprio il Liverpool in finale a regalare uno dei più grandi dispiaceri della storia ai tifosi. La musica può cambiare, la distanza sta più nei gol che nella qualità delle due rose e per risolvere il primo problema Di Francesco ha pensato al tandem d' attacco Dzeko-Schick con El Shaarawy, favorito su Under, pronto a spingere sulla fascia sinistra. Edin ha il piede caldo, in Europa ha segnato 7 reti e viene da una doppietta in campionato, con Patrik al fianco ha già fatto scintille contro i blaugrana e domani avrà il compito di ripetersi. In mezzo al campo mancherà la fisicità di Strootman, non convocato. I jolly a gara in corso sono pochi, Cengiz è la carta migliore a disposizione del tecnico, che a centrocampo punterà sulla freschezza di Pellegrini con De Rossi e Nainggolan. In difesa Florenzi e Kolarov sulle fasce, Manolas-Fazio al centro e Alisson chiamato a blindare la porta. Il fischietto della semifinale sarà lo sloveno Skomina, parla sia inglese sia italiano, e ha già diretto i giallorossi quest' anno a Londra nel pari col Chelsea. Tre volte ha arbitrato i Reds: tutte sconfitte per l' unica squadra imbattuta in questa Champions League. "Rispetto al Barcellona affrontiamo una squadra diversa differente dal punto di vista tattico e di mentalità. Va più in verticale rispetto al palleggio. Dal punto di vista motivazionale, non ci cambia niente. Abbiamo voglia di fare una grande rimonta e mettere in campo tutto quello che abbiamo", ha detto ieri Eusebio Di Francesco. "Farei un copia e incolla di quella che è stata la prestazione con il Barcellona. Dovremo alzare la qualità della prestazione atletica della gara. Poi, viene tutto il resto - ha aggiunto - Dzeko deve sentirsi responsabilizzato. Lui è uno dei giocatori più rappresentativi di questa squadra. Speriamo possa determinare la nostra rimonta. Ha qualità straordinarie e può essere per noi il loro Salah dell'andata". Ecco la lista dei convocati della Roma Non recupera Kevin Strootman out anche gli infortunati Perotti, Defrel e Karsdorp. Questo l'elenco: Alisson Becker, Andrea Romagnoli, Lukasz Skorupski, Luca Pellegrini, Juan Jesus, Aleksandar Kolarov, Elio Capradossi, Federico Fazio, Alessandro Florenzi, Bruno Peres, Kostas Manolas, Radja Nainggolan, Lorenzo Pellegrini, Daniele De Rossi, Maxime Gonalons, Gerson, Edin Dzeko, Patrik Schick, Cengiz Under, Mirko Antonucci, Stephan El Shaarawy.

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