Roma-Liverpool, è già caos biglietti
File ai Roma store, venduti 18mila tagliandi. Proteste degli abbonati del campionato "traslocati" in Curva Nord
Caos biglietti per l'attesissima semifinale di Champions League, Roma-Liverpool. Il club giallorosso segue una politica che favorisce gli abbonati, a cui è garantito un prezzo più basso e il proprio seggiolino, se si è in possesso del mini-abbonamento per l'Europa, il rispettivo settore se si ha invece la tessera per il campionato. Ma nel secondo giorno di prelazione davanti ai Roma Store abilitati si sono create lunghe file, perché la Curva Sud è di fatto già sold out per gli ultras che seguono la squadra solo in Serie A, visto che chi ha l'opzione per la Champions ha il posto "congelato" fino alle 23.59 di martedì e solamente se dovesse decidere di non occuparlo da mercoledì con la vendita libera sarà possibile prendere le rimanenze della Sud. Gli abbonati del campionato che non vogliono aspettare per avere il biglietto, dovranno accontentarsi del Distinto Sud Est o della Curva Nord. I tifosi interessati non hanno gradito lo "spostamento" ed è montata la protesta, ma soprattutto continuano le code davanti ai punti vendita perché c'è stato un blocco momentaneo in attesa della precisazione del club: "L'AS Roma informa che, a seguito del graduale esaurimento della disponibilità di posti riservati ai possessori di solo abbonamento campionato in Curva Sud, la prelazione per i suddetti potrà continuare a essere esercitata sui settori di Curva Nord o Distinti Sud Est. Resta invece attiva la prevendita riservata ai titolari di Abbonamento 3 gare UCL 17/18 con conferma del proprio posto.Si precisa, inoltre, che i posti non prelazionati entro le ore 23.59 di martedì 17 aprile dai titolari di Abbonamento 3 gare UCL, saranno resi disponibili dalla fase di vendita libera prevista dalle ore 10.00 di mercoledì 18 aprile". Al momento i biglietti staccati per il 2 maggio sono 18mila, ma le code di oggi faranno salire vertiginosamente questo numero. La corsa al biglietto è frenetica ed inevitabilmente qualcuno resterà deluso. È una sfida storica, tutti vogliono esserci quel giorno all'Olimpico, con la speranza di continuare a sognare.