Roma, Di Francesco lancia il turnover: ballottaggio Dzeko-Schick, Under non c'è
Testa a Bologna, ma una gestione delle risorse in ottica Barcellona. Il tecnico della Roma Eusebio Di Francesco ribadisce l'importanza dei tre punti in campionato, senza dimenticare il fitto calendario che attende i giallorossi: «Voi sentite tanto la pressione per la sfida del Camp Nou, io un minimo, niente. Non lo dico perché faccio l'allenatore e devo portare la squadra in questa direzione, ma perché è troppo importante mantenere la nostra posizione in classifica. La nostra testa deve stare sul Bologna, che non h mai vinto con una big e ha il desiderio di poterlo fare. Ma ci sarà per forza il turnover, il giusto, senza esagerare. La valutazione più importante è che alcuni giocatori sono stati usati poco o niente in nazionale, altri hanno giocato 90 minuti, devo fare una considerazione importante in vista di tutte queste gare ravvicinate». I calcoli tengono conto di due infortuni pesanti che limitano le scelte del tecnico romanista: «Sono rientrati quasi tutti in ottime condizioni, tranne Pellegrini, che sicuramente non sarà della partita contro il Bologna ma siamo ottimisti nel poterlo recuperare contro il Barcellona, e Under, che ha avuto qualche problemino muscolare». Il turco si è fermato nella rifinitura, fatale uno scatto proprio alla fine dell'allenamento: il fastidio al retto femorale della coscia sinistra sarà valutato nel weekend, per lui niente trasferta con la squadra e Barça a rischio. Davanti è ballottaggio Dzeko-Schick: «Ѐ un 50 e 50», dice Di Francesco, che potrebbe rilanciare il ceco dal 1' per tenere fresco il bosniaco in vista della supersfida di Champions League, sfruttando la scia positiva di Patrik che ha segnato in nazionale: «Avrei voluto averlo qui, ma spesso l'aspetto mentale fa la differenza. A volte staccare, trovare le energie e il gol può dare una carica importante. Stiamo facendo presupposti, se domani scenderà in campo mi auguro che possa dimostrare realmente che è tornato con questa grande carica». Sugli esterni è sfida a tre: «Perotti, El Shaarawy e Gerson si giocano il posto. Quello più sicuro di giocare è Stephan. Defrel ha meno allenamenti nelle gambe, difficilmente partirà dall'inizio». Kolarov non si ferma: «C'è più la possibilità che possa giocare che quella che non possa giocare». Dall'altra parte ci sarà Di Francesco junior: «E tutta la famiglia tifa per Federico. Forse l'unico tifoso mio è mio figlio piccolo, Luca, che vive a Roma e lo fanno nero perché è il figlio del mister». Infine, uno sguardo al passato e a quella crisi a cui Nainggolan, intervistato in esclusiva da Il Tempo, non ha saputo dare una spiegazione, trovandone tracce anche negli anni passati: «Lui non ha parlato solo della mia gestione. Sicuramente qualcosina si deve fare per non far calare fisicamente e mentalmente la squadra. Dopo il passaggio del turno col Qarabag possiamo aver mollato un po', sbagliando. Nel nostro ambiente, e non parlo della parte esterna ma di qui dentro, dobbiamo crescere».