Calcio e business
Main sponsor a un passo, la Roma "volerà" con Turkish
Visti i precedenti la cautela è doverosa, ma questa sembra la volta buona. La Roma si accinge a trovare un main sponsor dopo quattro stagioni intere e l’inizio di quella in corso con la maglia «immacolata». C’è più di un tavolo di trattativa aperto con aziende internazionali, fra questi è rispuntato un possibile affare che nel 2015 è saltato sul più bello: la Turkish Airlines si è rifatta sotto, ma stavolta deve competere con almeno altri due-tre concorrenti reali. Nella lunga serie di abboccamenti, si segnala ad esempio un contatto con il colosso giapponese dell’e-commerce Rakuten, che paga 55 milioni l’anno al Barcellona per mostrarsi sulle divise bluagrana. Siamo ancora lontanissimi da quei livelli, ma l’interesse per la Roma è cresciuto, soprattutto all’estero. Adesso è realistica la possibilità di arrivare a dama nei prossimi mesi, e poco importa se il nuovo accordo per la sponsorizzazione di maglia dovesse arrivare a campionato ormai iniziato. Due anni fa la Roma non riuscì a firmare il contratto biennale offerto dalla compagnia aerea turca da7.5 milioni a stagione più bonus per una questione di dettagli, ora la trattativa è stata rimessa in piedi, come certificato anche da recente un viaggio in Turchia del direttore commerciale giallorosso Luca Danovaro accompagnato da Kaitlyn Colligan, la collaboratrice americana di Pallotta che guida l’ufficio della Roma aperto a Londra. Oltre ai dirigenti specializzati nel settore, il club ha schierato l’uomo immagine migliore possibile: Francesco Totti negli ultimi mesi ha infatti girato dei video da inviare alle aziende interessate a sponsorizzare la Roma. In realtà l’ex capitano si è prestato come potenziale testimonial anche in passato, quando era ancora calciatore. E non è stato l’unico giocatore a farlo. Per esempio con la Turkish è spendibile la figura di Cengiz Under, che fa già parte in pianta stabile della nazionale maggiore. L’accelerazione del settore commerciale di Trigoria è testimoniata dalla serie di accordi chiusi da settembre in poi. Dalle divise ufficiali firmate Hugo Boss alle scarpe dei Fratelli Rossetti, passando per Uber, le auto di Volvo, il caffè Kimbo, la società di scommesse KB88.com, l’Ente Turismo Egiziano in Italia, fino alla birra Peroni, protagonista nel villaggio riapparso fuori dall’Olimpico. Oltre ai protagonisti già citati, sugli sponsor si sta muovendo in prima persona Guido Fienga, direttore strategie e media, che mercoledì scorso si è esposto nel presentare il premium sponsor Lyoness, che offre servizi di cashback ed è il nono partner accolto nel nuovo corso dalla Roma. Le cifre dell’accordo non sono state rese note, ma nel caso di Lyoness si ragiona in termini di milioni di euro. «Non ci stiamo girando intorno - ha detto Fienga - il main sponsor è uno dei nostri obiettivi prioritari in questa stagione. Se arriva l’azienda giusta che fa l’offerta come vogliamo, noi chiudiamo. Stiamo parlando con diversi importanti soggetti, ce n’è più di uno». La crescita dell’appeal del marchio giallorosso è dovuta anche al gran lavoro fatto sui social network: la Roma è la società italiana che ha guadagnato più follower in assoluto, con profili in 13 lingue diverse. Poi c’è il campo, elemento sempre cruciale quando si parla di calcio: «I risultati degli ultimi 5 anni sono stati determinanti» conferma Fienga. Il tutto presto sarà ripagato da uno sponsor da stampare sulle maglie, aspettando il nuovo stadio che domani dovrebbe ricevere l’approvazione definitiva.