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La Roma sbanca a San Siro, 3-1 con l'Inter

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Erika Menghi
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E' una Roma nel segno del 4. Stavolta non per il numero di gol, anche se la somma dei tre giallorossi con quello di Icardi fa poker, ma per la scritta sulla maglia di Nainggolan, mattatore della serata. L'inseguimento alla Juventus continua, mentre l'Inter frena la rincorsa ai posti Champions. LE SCELTE Problema dell'ultima ora in casa Roma, Palmieri accusa un affaticamento muscolare e Spalletti decide di risparmiarlo in vista del derby di Coppa Italia: il rimpiazzo è l'ex Juan Jesus. Peres fa la sponda tra difesa e attacco, più libero di avanzare con le spalle coperte da Rudiger. Salah-Nainggolan dietro Dzeko. Inter imbottita di centrocampisti, dalla retroguardia in su. Candreva e Perisic sugli esterni, Icardi punta. PRIMO TEMPO I nerazzurri vanno a mille all'ora, pressano alto e impediscono agli avversari di creare la solita ragnatela di passaggi. I raddoppi di marcatura tolgono fiato e lucidità di testa nella scelta, si vedono tanti lanci lunghi a perder palla. Non c'è bisogno di grandi manovre per il gol del vantaggio: 12' di gioco, Nainggolan triangola con Dzeko, si libera di Gagliardini spostandosi sul destro il pallone e calcia un missile imprendibile: 0-1. Immediata la reazione dei padroni di casa, sul rigore in movimento di Joao Mario si deve immolare Manolas. Il gol rende la Roma più sicura, è ben messa in campo, a rimbalzo arriva per prima e manda in confusione i difensori nerazzurri. Al 36' chance per il raddoppio, apertura di Strootman per il sinistro di Dzeko respinto da Handanovic. Icardi si vede pochissimo, il gigante Fazio lo tiene a bada, seppur tra i fischi di San Siro che chiedeva il rigore per un contatto in area al 39': non c'è nulla e Tagliavento fa bene a lasciar correre. Finale di primo tempo coi botti, prima Dzeko fa la sponda per l'accorrente Salah, chiuso però a sandwich e murato da Perisic, poi Brozovic ci prova da fuori col piatto destro, Szczesny ci arriva e concede solo l'angolo. SECONDO TEMPO La ripresa si apre con una conclusione di Candreva sul primo palo, dove è attento il portiere polacco. Clamorosa l'occasione capitata a Perisic sul mancino al 5' st, se la porta resta inviolata è merito di Peres (colpevole però del liscio che fa partire l'azione): il brasiliano devia la traiettoria con un tocco quasi impercettibile, ma necessario. La Roma sembra assopita, la sveglia la suona Nainggolan, che si auto lancia in contropiede e col piede caldo preferisce non servire Salah e Dzeko che avevano seguito l'azione, ma riprovarci da solo. Il risultato è straordinario, il belga confeziona un altro gol gioiello, colpendo il pallone di collo pieno e infilandolo sotto l'incrocio. Doppietta per Radja, che sale a quota 9 in campionato (e fa centro da 4 gare consecutive): la trasformazione offensiva sta dando i suoi frutti. I nerazzurri recriminano per una spinta su Gagliardini che avrebbe viziato la ripartenza, ma il tabellone recita 0-2. L'Inter prende coraggio, Spalletti ridisegna l'undici inserendo Perotti per Salah, ma il cambio ha l'effetto contrario di schiacciare la Roma, presa d'assalto dai nerazzurri, che reclamano un altro penalty per un calcio di Strootman su Eder in area. L'argentino subentrato sa di doversi riguadagnare la maglia da titolare persa col nuovo modulo e il rientro di Momo, prova a dare forma a un contropiede a due con Dzeko, che però di testa a porta vuota manda clamorosamente alto. Icardi a 10' dalla fine riapre tutto, Rudiger se lo perde e lui fa la cosa che gli riesce meglio: finalizza. Chiusura di fuoco, si accendono gli animi e una manata sul viso di Dzeko fa scattare una mezza rissa. Ѐ Edin a guadagnarsi il rigore al 39', travolto da Medel. Stavolta c'è Perotti in campo e dal dischetto non ci sono dubbi, tocca all'infallibile dagli undici metri: anche per un para rigori come Handanovic non c'è scampo, 1-3. Terza sconfitta per Pioli, che fallisce l'esame con le grandi: dopo Napoli e Juventus, è la Roma a fargli male. E per la prima volta perde punti in casa. San Siro era stato violato solo dal Cagliari in questa edizione della Serie A, non è bastato il pubblico delle grandi occasioni per spingere la squadra al successo. Poker di vittorie consecutive per Spalletti, 21 i punti messi da parte dopo il giro di boa, gli stessi della Juventus. In classifica, però, resta un divario di 7 lunghezze. Il +5 sul Napoli è la nota più dolce della serata, a sei giorni dallo scontro diretto all'Olimpico. 

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