LA SFIDA CON IL CROTONE

Spalletti difende Nainggolan: contro di lui sciacalli

Erika Menghi

L’assioma è semplice, ed efficace: «Se perdiamo, o non vinciamo, contro il Crotone vuol dire che hanno vinto e fatto risultato la Juventus e il Napoli. I nostri avversari hanno tutti gli stessi colori, azzurro e bianconero, perché sono loro quelli che ci stanno davanti». Lo Spalletti pensiero porta la Roma a focalizzare il vero obiettivo, non sottovalutare i calabresi perché non sono solo loro quelli da battere, ma la Juve prima in classifica a cui provare a recuperare terreno e il Napoli balzato momentaneamente a +1. «E poi col Crotone hanno avuto vita dura pure Allegri e il Milan che ha vinto proprio alla fine. Bisognerà essere una squadra forte, sappiamo quello che dobbiamo mettere per vincere la partita». L’ultima prima del ciclo infernale che scatta dal Villarreal in poi: «Siamo in un mese decisivo, ma la squadra è in condizione e l’ha fatto vedere. Stiamo ritrovando giocatori che ci permettono dei cambi. Sono sicuro che riusciremo a mantenere lo stesso livello di rendimento pur qualche volta dovendo cambiare la squadra per far riposare qualcuno». Domani potrebbe fare turnover proprio per questo motivo. Salah rientra e rischia di rompere l’equilibrio tattico creato con lo schieramento a tre in difesa, ma è un dilemma che Spalletti si pone volentieri: «Il cambiamento tattico dipende da che partita e da che avversario ci si trova davanti. Poter cambiare è un vantaggio. Così come lo è giocare sempre allo stesso modo perché ti permette poi di poter lavorare sempre sugli stessi concetti andando a ritrovare poi un riferimento in quello che tu fai in campo. Se poi riesci a cambiare e a lavorare su tutti i concetti di cambiamento in maniera corretta allora è proprio l’ottimale, ma quello diventa un po’ più difficile». Il caso del giorno, però, esce dal tema campo e tocca la sfera privata di Nainggolan, in seguito alla diffusione virale del video in cui il belga dice di odiare la Juventus: «La sua immagine è quello che fa in campo, il temperamento e il non togliere mai la gamba è sotto gli occhi di tutti. Non bado alle due bischerate dette fuori al bar a persone che sfruttano la disponibilità di un bravo ragazzo che ha un giorno libero e va lì a parlare con loro. Sono due sciacalli che possono anche aver manipolato il video. Il ragazzo è pulito. Per noi questa è una situazione normalissima, perché sappiamo la provenienza, la manipolazione e la volontà di far male di qualcuno. A noi ci interessa la partita di domani e basta». Ma aldilà del contenuto verbale del video esiste il fatto che il giocatore viene immortalato con una sigaretta in bocca e non è certo una novità. Lo stesso Radja ha più volte ribadito il suo «credo» senza paura di essere giudicato: «Sono un calciatore da discoteca, non ho voglia di stare a casa tutte le sere. Mi godo la vita». Parole sue. «Lui – giura Spalletti – fa una vita regolare, la fa meglio di tutti perché va più forte. Io do liberi uno o due giorni a settimana e li consuma come vuole. Poi è chiaro che ci siano delle regole interne. Lui è corretto nei confronti dei nostri patti. Se vai a vedere un paio di settimane di allenamento in Russia, ti accorgi poi che quella vita è da studio perché sono abituati ad andare più forte proprio come sensazioni e ti accorgi subito poi anche della risposta. Però loro sanno benissimo alternare quello che deve essere il momento di svago al lavoro. Radja probabilmente trova l’equilibrio nel forte sempre. Uno può trovare l’equilibrio facendo pochino di questo, pochino di quest’altro, mangiando pochino, bevendo pochino, dando pochi baci. Invece lui mangia di molto, corre di molto, dà molti baci e ci sta di molto, così lui trova lo stesso l’equilibrio. Sempre equilibrio è». Un girotondo di parole per confermare i fatti. A proposito di polemiche: «Ormai ci siamo un po’ abituati. Staffelli è pronto a portare tapiri in giro (ride, ndc). Le letture in un episodio come quello di Radja possono essere anche totalmente diverse se uno vuole. Dipende anche dalla volontà che uno ha. E la volontà di qualcheduno si è vista anche molto bene. Ci sono i nemici che ti mettono in prima pagina e chi invece ti mette in ottava». Capitolo derby di notte: «Ѐ una fiducia che ci danno. Io ho parlato più volte con Gabrielli e lui dice cose corrette. Bisogna comportarsi bene negli stadi. Io una volta stavo facendo una riunione con i giocatori e uno stava con il cellulare. Lui mi disse che ci sarebbe restato finché la moglie e i figli non erano seduti in tribuna e potevo scegliere di non schierarlo ma lui voleva stare tranquillo con la famiglia. Ma è giusto così, perché non ci deve essere questo clima. I giocatori sono coinvolti con quello che succede fuori. Dobbiamo avere gli stadi nuovi e bisogna imparare da quello che accade all’estero dove si divertono di più». Per il futuro e gli obiettivi minimi da raggiungere non fa calcoli sportivi, piuttosto di ricerca di mentalità: «Per esempio quello che ha detto De Rossi è un concetto che devo ribaltare totalmente, perché sono io che mi devo meritare la Roma. Io non mi devo far scappare la Roma. E non sono io che devo firmare il contratto. Noi tutti non ci dobbiamo lasciar scappare quella che è una possibilità importante che abbiamo essendo dentro questo posto magnifico. Questo luogo qui è una cosa da preservare e non è l’ambiente malfamato. E’ come i giardini con i fiorellini da non calpestare. Manteniamolo così questo luogo. Un risultato sportivo può essere anche fare vedere il nostro marchio. Quando arriviamo noi arriva la lupa che vuole sbranare qualsiasi pallone perché vuole vincere la partita. Questo deve essere il nostro timbro».