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Stadio della Roma, si allungano i tempi

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Silvia Sfregola
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Potrebbero allungarsi i tempi per la parola finale sul progetto dello stadio della Roma, un'operazione finanziaria da 1,5 miliardi, la più costosa attiva nella Capitale con capitali privati. La conferenza dei Servizi tra Regione Lazio e Campidoglio di oggi, infatti, ha fissato le prossime scadenze dei suoi lavori ma non ha chiarito le intenzioni di Palazzo Senatorio sulle possibili modifiche al progetto. Da giorni Virginia Raggi e la maggioranza a 5 Stelle ripetono che è in corso un'accelerazione sul dossier della nuova casa del club giallorosso, tanto che nelle ultime settimane la sindaca e la società si sono incontrati due volte per trovare un punto di incontro e diminuire le cubature. L'ipotesi a cui si starebbe lavorando prevede di ridurre i volumi del progetto del 15-20%, con l'abbassamento dei piani di due delle tre torri disegnate da Daniel Liberskind che sorgerebbero a fianco della nuova arena dei giallorossi e la cancellazione di alcune palazzine della centralità commerciale. Ora mancano diciotto giorni di tempo per consegnare i documenti di una eventuale variante urbanistica, ovvero una delibera votata dall'Assemblea Capitolina, dato che la prossima seduta della conferenza dei Servizi è stata fissata per il 31 gennaio. All'ordine del giorno della riunione la necessità di "fornire il parere finale sul progetto" dopo che il Campidoglio avrà presentato e approvato "la variante urbanistica per consentire l'espressione dei pareri di Via e Vas". La bozza di una delibera con le modifiche richieste dal Comune sarebbe pronta per essere protocollata e sottoposta al voto della giunta pentastellata. Ma resta da chiarire se a proporla sarà l'assessore all'Urbanistica Paolo Berdini, da sempre critico sui volumi dell'opera, o la stessa sindaca Raggi che ha bisogno di incassare il consenso popolare che le porterebbe il via libera allo stadio. Un'operazione utile per provare a risollevare l'immagine della sindaca, che il mese scorso è arrivata ad un passo dall'addio anticipato per i problemi politici generati dalle sue nomine. La conferenza dei Servizi terminerà i suoi lavori il primo febbraio; l'ultimo mese disponibile, fino al 6 marzo, era stato riservato dal cronoprogramma a redigere gli atti necessari per rilasciare il permesso a costruire l'opera. Se l'Assemblea Capitolina - che a breve sarà impegnata anche col nuovo testo del bilancio di previsione - non riuscisse ad approvare una variante entro il 31 gennaio potrebbero aprirsi diversi scenari: la sospensione di un mese della conferenza di Servizi per consentire al Campidoglio di varare la delibera, o il commissariamento del progetto da parte del governo dopo due mesi dal termine del tavolo tra Comune e Regione. Nel secondo caso si ragionerebbe sul progetto originale, con le volumetrie attuali, senza alcun taglio di cubature. I dubbi tra i 5 Stelle però non mancano, e frenano il Campidoglio ad esprimere una parola chiara sul destino finale dell'opera. Oggi un attivista del tavolo per l'Urbanistica dei pentastellati ha presentato all'assessore Berdini un progetto di delibera che chiede di dichiarare "illegittima" quella del 2014 che riconosce l'interesse pubblico all'opera, mentre quatto o cinque consiglieri comunali continuano a sperare che lo stadio venga stoppato. Ancora diciotto giorni e poi, forse, arriverà una parola definitiva.

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