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Riecco Vinitaly e debuttano gli "orange wine"

Alessio Buzzelli
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Dopo due anni difficili, dal 10 al 13 aprile a Verona  torna il Vinitaly, finalmente in presenza. Giunta alla sua 54° edizione, la fiera del vino più importante d’Italia riparte dunque con l’entusiasmo delle grandi occasioni - quelle che di solito arrivano dopo grandi difficoltà – e lo fa come meglio non si potrebbe, tornando ad essere quel crocevia internazionale delle tendenze e del business essenziale per il settore vitivinicolo italiano e non solo. Quasi 700 top buyer provenienti da 50 paesi già accreditati e 4.400 aziende da 19 nazioni – di cui 5 dal Continente Africano, prima volta nella storia della manifestazione: numeri, questi, che restituiscono meglio di tante parole l’importanza strategica ricoperta dal Vinitaly per il mondo del vino ma anche, più in generale, per una parte delle politiche industriali dell’Italia. Non è un caso, dunque, che durante la presentazione di questa edizione si sia parlato di vero e proprio “piano industriale a tutto business”, marcato soprattutto da una svolta “pro” del rinato evento, ottenuta attraverso il perfezionamento qualitativo dei buyer, l’ulteriore riduzione selettiva di “wine lover” in fiera e una maggior diffusione degli strumenti online in favore del b2b. Insomma, ancora più attenzione al business, che però non vuol dire meno partecipazione, come spiegato da Maurizio Danese, Presidente di Veronafiere: “Dopo due anni di assenza – ha spiegato Danese -, Vinitaly ritorna alla sua collocazione originale. Un risultato non scontato che, nel confermare la centralità della manifestazione, premia il piano di sviluppo di Vinitaly iniziato già nel 2018 e perfezionato proprio in questi ultimi due anni”. Infatti, ha proseguito Danese: “potenziamento del business in fiera, selezione degli operatori e incremento della quota estera sono le direttrici di lavoro che impegneranno ulteriormente la fiera di Verona”. A contribuire al tracciamento delle nuove traiettorie di questo Vinitaly 2022 sono stati gli stessi partner storici della manifestazione - aziende, consorzi e  organizzazioni del settore -, i quali hanno condiviso con l’organizzazione di Veronafiere i punti di forza da potenziare nel futuro. Tra le priorità indicate nel piano annunciato a Roma in occasione della conferenza stampa di presentazione, al primo posto c’è la crescita internazionale della manifestazione in ottica di espositori esteri, a cui sarà dedicato per ogni edizione uno "special show" tematico focalizzato su specifiche aree produttive o tipologie di prodotto a partire dal 2023. Una scelta, questa, funzionale all’incoming, con un ancora maggiore affinamento qualitativo dei buyer provenienti in particolare dalle aree asiatiche e Nordamericane, le più richieste dalle aziende. Sempre in chiave di presenza globale sarà inoltre notevolmente rafforzato il programma della Vinitaly Academy, con un aumento delle adesioni sia sui mercati emergenti che di sbocco. Un’indagine svolta dalla società di consulenza Roland Berger su 230 aziende italiane del vino di tutte le regioni ha infatti mostrato come per il 74% di loro la crescita internazionale  sia una priorità strategica e come per oltre l’83% il primo motivo di partecipazione a Vinitaly sia quello di acquisire nuovi clienti esteri. “Con le aziende in questi due anni – ha sottolineato il Direttore generale di Veronafiere, giovanni Mantovani - abbiamo definito l’outlook del Vinitaly del futuro. Un progetto strategico che ha avuto il suo banco di prova nell’edizione speciale dell’ottobre scorso e che funge da discriminante rispetto al passato. In particolare, registriamo un’alleanza ancora più stringente con le aziende di Vinitaly, che già da quest’anno hanno aderito all’iniziativa di incoming di buyer tailor made, ossia selezionati direttamente dai produttori e invitati dalla fiera. Uno sforzo – ha proseguito Danese - anche in termini economici, che ci consente di centrare l’obiettivo e di ampliare ancora di più la platea professionale internazionale, che rappresenta uno dei punti di forza della manifestazione”. Alla commistione tra tradizione e futuro saranno improntati anche gli eventi e le start-up: nei 17 padiglioni, fissi e temporanei, specificamente dedicati alla 54ª edizione di Vinitaly, oltre all’area del "quarto colore del vino" dedicato agli Orange wine, saranno presentate quelle di “MicroMegaWines- Micro Size, Mega Quality” (la nuova sezione riservata alle produzioni di nicchia a tiratura limitata) e di “Organic Hall”, che implementa l’offerta di Vinitaly Bio. Insomma, in questo 2022 Vinitaly torna alla normalità guardando al futuro.

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