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"Ho fatto rinascere il Chinotto Neri"

Simone, nipote del fondatore, l'ha rilanciato col marchio ChinottiSSIMO. La storia di una bibita tutta italiana inventata negli anni '60

Mary Tagliazucchi
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Tradizione e innovazione. In queste due parole possiamo racchiudere la storia e il successo di ChinottiSSIMO?
Si, assolutamente. Come azienda di famiglia, nata subito dopo il dopoguerra, abbiamo da sempre dato valore alla tradizione italiana e, di conseguenza, al meglio del Made in Italy.  Non a caso, il nostro prodotto, era nato per contrastare lo ‘sbarco’ della cola americana nel nostro Paese. In quei tempi, l’economia italiana, si stava da poco risollevando e, l’arrivo di un nuovo competitor, aveva creato non poche difficoltà agli imprenditori italiani.

Suo nonno, Piero Neri, è stato il creatore (tra il 1945 e il 1961), della formula originaria del primo chinotto prodotto e commercializzato in Italia. Ed ora, se così si può dire, questo importante ‘testimone’ è passato a lei?

Esatto. Nel 1960 con estremo rammarico, mio nonno si trovò costretto a cedere il marchio. Una scelta sofferta alla quale però ha cercato di porre rimedio. Come? Scegliendo accuratamente di non vendere tutte le ricette originali. Ricette che, dal quel lontano 1945, aveva creato da solo, grazie ad una passione e dedizione infinite. Poi in un secondo momento ha cercato di rientrare nel mercato ma non è stato così facile e anno dopo anno,nonostante i suoi sforzi, tutto rimaneva lì ‘cristalizzato’.

 

Cosa è accaduto da allora ad oggi? 

In questo lungo periodo è ‘saltata’ una generazione (mio padre e mio zio non hanno mai intrapreso questa strada), ma io che da sempre ho ammirato e seguito le attività di mio nonno - con cui avevo un rapporto eccezionale – a 30 anni ho lasciato la mia attività imprenditoriale e ho deciso di rilanciare il nostro prodotto di famiglia. E’ stato lui ad insegnarmi ogni cosa, trasmettendomi non solo tutti i segreti del mestiere (la miscelazione, l’alchimia etc),ma il profondo amore per questa lunga tradizione tutta italiana.  Fino al 2005 quando purtroppo è venuto a mancare. Sul suo letto di morte, ricordandomi ancora una volta le ricette originali del chinotto, mi disse: “Questa è la preziosa eredità della nostra famiglia. Fanne buon uso.” Da quel giorno è quello che mi impegno a fare

Ma già nel 2001,  eravate riusciti a rilanciare sul  mercato italiano, il vostro prodotto. Con un nuovo naming, ChinottiSSIMO, ma mantenendo fedelmente la ricetta originale.

Quando abbiamo deciso di rientrare sul mercato mio nonno ha voluto ricreare il superlativo assoluto del chinotto. Da qui il nome ChinottiSSIMO. Voleva che fosse migliore persino del suo originario. ChinottiSSIMO oggi è un prodotto rinnovato  ma identico a quello di allora: con vero infuso di chinotto ma con l’aggiunta di elementi innovativi alla ricetta classica. Grazie all’esperienza, la ricerca e la  supervisione di mio nonno Pietro, abbiamo sperimentato ed aggiunto alla famosa ricetta antica ben 53 estratti officinali di erbe. 

Chi è il consumatore ideale di ChinottiSSIMO?

Sicuramente un amante della tradizione italiana. I nostri sono consumatori attenti non solo alla qualità ma anche alle sensazioni gustative aromatiche e profonde che solo ChinottiSSIMO sa dare essendo un prodotto d’eccellenza. Ci sono addirittura dei siti e dei blog dedicati agli amanti del nostro prodotto. 

Il Covid-19 ha stravolto le dinamiche non solo sociali ma anche quelle del mercato economico. Ma grazie all’e-commerce mi sembra che voi, vi siate subito adeguati alle nuove esigenze.

Già in tempi non sospetti, la nostra volontà è stata quella di non introdurre un prodotto di eccellenza come il nostro, sul mercato della grande distribuzione, ovvero attraverso le  grandi catene di supermercati. Per questo l’e-commerce è stato per noi il perfetto ‘alleato’ per arrivare direttamente al consumatore finale. 

Mi parli della vostra novità: l’Amaro Neri. Com’è nato?

E’ un’idea della mia compagna. Un’amaro artigianale capace di esaltare il gusto del palato, grazie ad una ricetta segreta che parte dalla raccolta spontanea di erbe selvatiche, con infuso di chinotto. Un amaro  così unico da essere millesimato. Perché ogni bottiglia ha la firma della rarità. 


Tornando a suo nonno Pietro Neri,  anche lui, ai suoi tempi, era un uomo abbastanza innovativo e originale. Se non sbaglio ideò, curiose macchine  a forma di bottiglia come slogan promozionali.

Lui è stato sempre un passo avanti. Ha anticipato si può dire l’idea che vediamo oggi realizzata dalla famosa marca di bevanda energizzante. Dal nulla riusciva a coinvolgere tutta la  cittadinanza, facendo sfilare una ventina di macchine personalizzate.

Quanto è importante ora il Made in Italy?

Noi imprenditori italiani siamo i migliori in assoluto sia per quanto riguarda la qualità dei nostri prodotti che per la cura e la tradizione che mettiamo in ognuno di essi.   Per questo, e  mi ci metto dentro anche io, piccoli e grandi imprenditori nonostante il delicato momento che stiamo tutti vivendo dobbiamo perseverare a portare avanti il nostro lavoro. Non ha mollato allora mio nonno, non possiamo certo mollare noi adesso, e soprattutto io. 


 

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