Migranti: Gasparri, 'parlino magistrati che non condividono uso politico giustizia'
Roma, 19 ott. (Adnkronos) - "Dal Parlamento deve venire un pieno e convinto sostegno alle prese di posizione dei vertici del Governo di ieri. Sottoscrivo le parole del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e del vicepresidente, Antonio Tajani. Se si vanno a vedere i profili di certi magistrati che hanno assunto decisioni annunciate, ma non per questo da condividere, in tema di immigrazione, si capisce perfettamente l'origine delle iniziative che vorrebbero impedire al Governo di svolgere una politica di contenimento dell'immigrazione clandestina. Quanto è avvenuto è gravissimo. Ci devono essere risposte immediate sotto il profilo giuridico, argomentate, serie, che tengano conto dell'ampio consenso internazionale giunto in Italia da tutta Europa in materia di immigrazione. Siamo di fronte a uno scontro politico. E il Governo ha tutto il diritto di attuare il suo programma, soppesando ogni decisione ed argomentandola in maniera molto seria, senza lasciarsi intimidire". Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri.
"Da anni -aggiunge- assistiamo all'uso politico della giustizia. Da anni le toghe sono uscite dal loro ruolo per la pretesa di dettare la linea al Paese. Ho già denunciato più volte, come molte altre persone, questa degenerazione. Non ci faremo fermare. È un disegno complessivo. Che vede alcuni magistrati passare dalle Procure alle commissioni parlamentari nell'illusione di salvare sé stessi e di indirizzare l'attività degli organi parlamentari. È la stessa vicenda che registriamo nella persecuzione di un attacco giudiziario a leader come Berlusconi, anche dopo la sua scomparsa, con inchieste basate sul nulla".
"C'è tutto un disegno complessivo che oggi vede la politica italiana in Albania nel mirino. Non dobbiamo subire tutto ciò, ma dobbiamo spiegare, con calma e con chiarezza, all'opinione pubblica che cosa sta avvenendo. E sarebbe ora -conclude Gasparri- che parlassero anche tutti quei magistrati che non condividono l'azione politica di alcuni loro colleghi che, purtroppo, da tempo, pur minoritari, guidano il mondo giudiziario incontrastati in quella galassia”.