Fumo, esperti: "Riduzione del danno tra sfide più urgenti di salute pubblica"
Roma, 15 giu. (Adnkronos Salute) - "La riduzione del danno per i fumatori è senza dubbio una delle sfide più urgenti nella salute pubblica contemporanea". Concordano su questo punto gli esperti riuniti a Varsavia all'11° Global Forum on Nicotine (GFN24), convegno internazionale dedicato al ruolo dei prodotti contenenti nicotina nell'aiutare i fumatori ad abbandonare le sigarette tradizionali in favore di alternative a rischio modificato.
"La nostra missione è non solo quella di discutere dei benefici per la salute pubblica di queste innovazioni, ma anche di educare e influenzare le politiche pubbliche globali", ha dichiarato Grzegorz Król, Direttore di Knowledge Action Change, psicologo sociale e specialista, "Dobbiamo superare l'ortodossia del 'smetti o muori' e abbracciare soluzioni che rispettino la scelta individuale e migliorino la salute collettiva. Dobbiamo continuare a sfidare questo con prove, con dati, e mettendo in evidenza le voci di coloro che hanno usato prodotti a base di nicotina più sicuri per smettere di fumare". Król ha anche sollevato la questione cruciale del ruolo delle entrate fiscali dal tabacco e il possibile impatto sulle decisioni politiche in materia di regolamentazione. Sottolineando i rischi di normative eccessivamente restrittive sui prodotti a base di nicotina più sicuri, Król ha esortato ad un approccio che consideri sia la salute pubblica che le implicazioni economiche.
"L'aumento delle malattie non trasmissibili, come le malattie cardiovascolari, i tumori e il diabete è drammaticamente correlato a comportamenti come il fumo, l'uso eccessivo di alcol e l'inattività fisica", ha ricordato Andrzej Fal, capo del Dipartimento di Allergologia, Malattie Polmonari e Malattie Interne presso l'Istituto Nazionale di Medicina di Varsavia, tracciando una panoramica dettagliata dei problemi associati al fumo di sigaretta e agli sforzi necessari per combattere questa epidemia globale. "L'impatto economico del fumo sulla società è enorme - ha proseguito -. Questo non solo provoca un alto numero di morti dirette, con oltre 8 milioni di decessi all'anno, ma ha anche un costo indiretto sulla produttività e sul sistema sanitario altrettanto devastante. I costi associati alle malattie correlate, inclusi i congedi per malattia e la perdita di produttività sul posto di lavoro, rappresentano un onere significativo per molti paesi".
Secondo Fal è opportuno adottare tre livelli distinti di intervento: "la prevenzione primaria, che include l'educazione pubblica e l'adozione di politiche fiscali mirate come le accise sulle sigarette; la prevenzione secondaria, concentrata sulla diagnosi precoce delle malattie correlate al fumo; e la prevenzione terziaria, che include la gestione e la riduzione del danno per i fumatori cronici". Per ottenere risultati, ha ricordato Fal, è fondamentale una maggiore coordinazione internazionale e utilizzare la tassazione in maniera proporzionale rispetto alla tipologia di prodotto: "Sappiamo come usare le tasse, sappiamo come introdurre divieti pubblici, sappiamo cos'è la riduzione del danno ma, nonostante ciò, stiamo perdendo la guerra contro le sigarette", ha concluso.
"Il sistema di controllo del fumo è coercitivo. È dall'alto verso il basso, è verticale, e non è inclusivo come può essere la riduzione del danno La riduzione del danno si integra molto bene con molte altre delle nostre iniziative di sanità pubblica e i nostri tentativi di aiutare le persone” ha detto Michel Minton, senior policy analyst presso la Reason Foundation. Minton ha quindi proposto un approccio più integrato, sostenendo che la riduzione del danno potrebbe essere una soluzione più efficace e umana rispetto alle politiche fin qui adottate. "Molti problemi potrebbero essere risolti con la riduzione del danno che potrebbe integrare le politiche anti-fumo con altre iniziative di salute pubblica", ha concluso.