Industria: Confindustria, settore resiste, costruzioni in salute e nei servizi meno rimbalzo
Roma, 18 giu. (Adnkronos) - La fiducia delle imprese manifatturiere (109,3 a maggio, da 109,9) è in costante diminuzione da novembre. A ciò si affianca un progressivo deterioramento degli ordini. L’indice Pmi continua a scendere (51,9 a maggio, da 54,5), ai minimi da un anno e mezzo, restando appena in area di espansione; la stessa indagine segnala un calo di attività e domanda. La produzione, invece, fino ad aprile sembra reggere, andando molto sopra le attese (dopo il -0,6% nel 1° trimestre). E' quanto scrive il Centro Studi Confindustria nella Congiuntura flash di giugno. Il rischio, si legge nell'analisi, è che questa resilienza produttiva delle imprese industriali italiane non duri a lungo, perché i margini sono molto ridotti (in alcuni casi negativi) a causa dei rincari delle commodity. La forbice con gli indicatori qualitativi si potrebbe chiudere al ribasso nei restanti mesi del 2° trimestre.
Guardando al settore dei servizi, prosegue il Csc, il calo delle restrizioni anti-pandemia ha creato le basi per un recupero più robusto del turismo (spesa di viaggiatori stranieri a -25% a marzo dal pre-Covid, era -84% nel 2021). La mobilità per il tempo libero è infatti in aumento, ma non è ancora pienamente ristabilita (-4,8% a maggio per gli italiani). Inoltre, il reddito e i risparmi accumulati delle famiglie italiane vengono erosi dai forti rincari di energia e alimentari (che contano per il 9,2% e il 19,5% del paniere di spesa). Questi fattori potrebbero limitare il recupero dei consumi 'fuori casa'. Perciò, il rimbalzo dei servizi nel 2° trimestre potrebbe essere inferiore rispetto alle attese iniziali. Questo scenario è coerente con la dinamica del Pmi: in forte flessione a maggio (53,7 da 55,7), pur continuando ad indicare un’espansione nei servizi.
Sul fronte, invece, del comparto delle costruzioni, indica ancora il rapporto del Csc, gli indicatori su giudizi e attese a maggio segnalano il proseguire dell’espansione delle costruzioni nel 2° trimestre (+6,9% il prodotto nel 1°). Contribuisce anche una parte del reddito delle famiglie, speso per investimenti (in abitazioni-ristrutturazioni: oltre +5,0 miliardi nel 1° trimestre 2022 da fine 2019). Tali risorse favoriscono la tenuta dell’economia italiana perché sostengono gli investimenti fissi totali (+3,9% nel 1° trimestre, -0,8% invece i consumi).