Fisco: Sileoni (Fabi), 'grazie a banche aiuto concreto per mettere a reddito immobili Stato'
Roma, 18 giu. (Adnkronos) - "Grazie alle banche, si potrebbe dare una mano concreta per mettere a reddito il 'mattone di Stato' oggi abbandonato. Questa idea è stata lanciata dall’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, e io l’ho subito condivisa. Con tutto quel denaro, il governo potrebbe tagliare il debito pubblico che ha raggiunto i 2.750 miliardi di euro, oppure, ed è l’ipotesi preferibile, avere risorse in più per abbassare le tasse sui lavoratori e i pensionati". E' quanto dice Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, nel commentare la proposta del sindacato.
"Il punto fondamentale è assicurare potere d’acquisto alle famiglie. Devono aumentare gli stipendi e, per prima cosa, è necessario rinnovare tutti i contratti collettivi scaduti, alcuni da molti anni, che interessano 7-8 milioni di lavoratrici e lavoratori. Deve essere tagliato il cuneo fiscale, con vantaggi che possano andare esclusivamente ai lavoratori, riducendo le tasse sugli stipendi cioè l’Irpef. Il beneficio sarebbe generale - continua Sileoni - perché aumentando il reddito disponibile crescono anche i consumi. Il tema chiave, però, sono le risorse: il governo sta facendo alcuni ragionamenti mettendo a disposizione 10 miliardi di euro che si tradurrebbero, in 70-80 euro in più al mese per chi ha redditi fino a 35.000 euro, grosso modo 800-1.000 euro l’anno in più. Tuttavia, con l’inflazione al 6-7%, il costo della vita aumenterà di oltre 2.000 euro l’anno. Quindi, il vantaggio fiscale sarebbe inferiore alla perdita di potere d’acquisto dei salari che di fatto non aumenterebbero, ma, rispetto alla spesa, diminuirebbero. Il problema non è la volontà del governo, ma le risorse finanziarie per 'coprire' interventi economicamente più importanti e con il fondo per il mattone di Stato, privatizzando e valorizzando gli immobili pubblici, si raddoppierebbe la capacità di intervento fiscale sui redditi per cinque anni consecutivi", conclude il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.