**Ucraina: Gozi, 'con Draghi, Macron e Scholz a Kiev passato Rubicone, Ue agisce da potenza'**
Roma, 17 giu (Adnkronos) - "Draghi, Macron e Scholz hanno dimostrato di avere senso della storia, il loro agire resterà. Hanno superato il Rubicone e adesso è importante assumersi le responsabilità di questo cambiamento fondamentale che l'Unione europea sta vivendo dall'inizio della guerra in Ucraina". Per Sandro Gozi, eurodeputato di Renaissance Ue e segretario generale del Partito democratico europeo, il viaggio a Kiev dei leader italiano, francese e tedesco segna un "cambiamento storico, radicale" per l'Unione europea.
"Sia dal punto di vista simbolico che da quello delle scelte politiche quella a Kiev è una visita di enorme importanza. I tre principali Paesi europei hanno deciso di far compiere un passo in avanti strategico all'Europa, con un cambiamento della natura stessa dell'allargamento europeo", sottolinea Gozi all'Adnkronos.
"L'allargamento è sempre stato uno strumento, un processo che offriva un modello di transizione democratica e economica a Paesi che uscivano dalle dittature, fasciste o comuniste, ed era un processo di lungo periodo. Oggi, con la scelta di lavorare insieme per lo status di candidata dell'Ucraina e di dare un segnale positivo ai Balcani, alla Moldavia e alla Georgia l'allargamento diventa più strategico, uno strumento geopolitico utilizzato per rispondere all'aggressione della Russia all'Ucraina", spiega l'eurodeputato. (segue)
(Adnkronos) - Gozi prosegue sottolineando che si tratta di "una assunzione di responsabilità molto grande. L'Unione europea ha deciso di agire da potenza, di utilizzare i suoi strumenti in una logica di potenza. E' un cambiamento storico, radicale. Draghi, Macron e Scholz hanno detto che l'Europa contrasta l'impero russo. Ma se vuoi giocare una partita contro gli imperi, oggi la Russia e in prospettiva la Cina, vuol dire che l'Unione europea deve riformarsi, deve darsi gli strumenti adatti".
Per l'eurodeputato, quindi, "è necessario, e questo può farlo soprattutto Macron, far accelerare quella avanguardia di Paesi che sono per una vera Difesa comune, per spendere meglio e di più sul fronte militare e su quello cyber. Quel gruppo di Paesi che ha in testa Italia, Francia e Germania deve accelerare sulla Difesa comune, è imprescindibile".
Ma parimenti importante, secondo Gozi, è anche la necessità di "prendere atto del fatto che un'Unione europea più ambiziosa, che si muove come potenza, deve riformarsi, deve liberarsi dalla prigionia del veto dell'Orban di turno, altrimenti rischia di rimanere in mezzo al guado. Già al vertice di giugno bisogna avviare un processo di revisione dei Trattati con l'eliminazione del veto. Macron e Draghi hanno già preso posizioni importanti su questo. Si tratta di fare entrambe le cose, Difesa comune e riforme, lavorando anche sui cambiamenti fondamentali in Polonia, che oggi invoca una Unione più presente, nei Paesi dell'Est che si opponevano e in quelli Baltici, con Svezia e Finlandia che abbandonano la neutralità".