Giornata Mondiale della lotta alla Sla, su Youtube il visual poem di Aldo
Aisla, online ‘I giorni alla finestra’
Roma, 12 giu. - (Adnkronos) - Le celebrazioni della Giornata mondiale della lotta alla Sla (Sclerosi laterale amiotrofica) si sono aperte con la proiezione del visual poem “I giorni alla finestra”, in prima visione sabato 11 giugno alle Tenute Lombardo di San Cataldo in Sicilia, grazie ad Aisla (Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica). Tratto dal racconto breve edito da Il Saggiatore scritto dall’autrice siciliana Gabriella Sardo, il video, ora online su Youtube, racconta con i toni della poesia il viaggio onirico e di immaginazione che Aldo viveva grazie alla finestra della sua stanza, unico elemento per sentirsi parte di un mondo che scorre.
Dal suo letto, Aldo ex corridore siciliano a cui è stata diagnosticata la Sla, ad ogni risveglio provava a volare oltre la cornice di quella finestra, abbandonandosi ai ricordi lunghi di una vita, perdendosi nei racconti della moglie, cercando di lasciare i confini ristretti del suo corpo non più collaborativo per la malattia. Scandendo i momenti della sua vita, i versi del visual poem accompagnano il pubblico in questo percorso, quello di un corridore di lunga distanza. Una corsa che YES in Sicily –che produce il video - dedica ad Aldo e al cammino con Aisla nell’aprire le iniziative legate alla Giornata Mondiale della lotta alla Sla che si celebra ogni anno il 21 giugno, giorno del solstizio affinché sia di auspicio per una svolta anche per la malattia.
“Ho conosciuto Aldo quando, insieme alla moglie, sono venuti nella nostra casa. Era all’inizio della sua malattia”, racconta Davide La Paglia, referente Aisla Caltanissetta, amico del protagonista del video. “Io, già allora, avevo la Sla da diversi anni – continua -Sin da subito, Aldo si è messo a disposizione per collaborare, aiutare, rendersi partecipe con la nostra grande famiglia Aisla. In ambito sportivo ci si conosce un po' tutti, per questo avevo già sentito parlare di lui. Ci accomunava non solo la patologia ma l’essere stati entrambi degli sportivi. E lo sport ti dà quella marcia in più, ti forma, ti dà quella disciplina e quella voglia di combattere e di lottare a tal punto di voler sempre vincere, a testa alta. Così come nello sport, anche nella vita ed in questo duro percorso di malattia ci siamo incontrati. Oggi sono contento di essere qui per onorare la sua memoria insieme alla sua splendida famiglia. Grazie Aldo per la tua disponibilità, la tua semplicità e per il tuo modo raffinato e schietto che ti caratterizzava”.
Realizzato in sinergia con il L'@boratorio teatrale del C.G.S. Don Bosco San Cataldo e Massimo Palmigiano pics&clips, il visual poem custodisce una curiosità: il bambino che corre è Giorgio Falzone, il nipote di Aldo. “Volevamo trattare questo tema senza mai citare la malattia - commenta il registra Giuseppe Palmeri - È stata una sfida difficile ma che è venuta spontanea seguendo le parole di Gabriella, i cui testi sono il soggetto del visual poem. Le abbiamo voluto dare un ruolo importante nella clip: Gabriella interpreta la moglie di Aldo, colei che apre la finestra insieme a Giorgio. Il testo scinde dalla sceneggiatura come a prendere una forma a sé. Aprire la finestra significa andare oltre, superare la barriera, capovolgere gli schemi. Ed è anche in questo senso che, con Vincenzo Amico, Vitale Vancheri, Massimo Palmigiano e tutti gli amici Yes in Sicily abbiamo scoperto un’emotività intensa, profonda, realizzando un visual poem che ci ha coinvolti emotivamente in maniera profonda”.
“Non poteva esserci occasione migliore per iniziare le celebrazioni della Giornata Mondiale della lotta alla Sla – osservano Fulvia Massimelli e Michele La Pusata, rispettivamente presidente e vice presidente nazionale Aisla - Oggi abbiamo vissuto grandi emozioni. I Giorni alla Finestra è una storia per conoscerci e riconoscerci. Quella di Aldo è una corsa che AISLA continuerà a fare fino ad arrivare, speriamo il prima possibile, a voltare pagina ed iniziare finalmente a scriverne una nuova per la storia della nostra malattia”.