**Papa: fede non è una cosa da museo, Spirito Santo la mette al passo coi tempi**

Città del Vaticano, 5 giu. (Adnkronos) - "Lo Spirito insegna e ricorda quanto Cristo ha detto. Riflettiamo su queste due azioni, insegnare e ricordare, perché è così che Egli fa entrare nei nostri cuori il Vangelo di Gesù. Anzitutto lo Spirito Santo insegna. In questo modo ci aiuta a superare un ostacolo che si presenta nell’esperienza di fede: quello della distanza. Infatti, può sorgere il dubbio che tra il Vangelo e la vita di tutti i giorni ci sia molta distanza: Gesù è vissuto duemila anni fa, erano altri tempi, altre situazioni, e dunque il Vangelo sembra superato, inadeguato a parlare al nostro oggi con le sue esigenze e i suoi problemi. Viene anche a noi questo interrogativo: cosa può dire il Vangelo nell’epoca di internet e della globalizzazione? Come può incidere la sua parola?". Così Papa Francesco nel corso del Regina Caeli da piazza San Pietro.

"Lo Spirito Santo è specialista nel colmare le distanze, ci insegna a superarle. È Lui che collega l’insegnamento di Gesù con ogni tempo e ogni persona. Con Lui le parole di Cristo diventano vive, oggi! Sì, lo Spirito le rende vive per noi: attraverso la Sacra Scrittura ci parla e ci orienta nel presente. Lui non teme lo scorrere dei secoli; anzi, rende i credenti attenti ai problemi e alle vicende del loro tempo. Lo Spirito, infatti, quando insegna, attualizza: mantiene la fede sempre giovane. Noi rischiamo di fare della fede una cosa da museo, Lui invece la mette al passo coi tempi", sottolinea.

  

"Perché lo Spirito Santo non si lega a epoche o mode che passano, ma porta nell’oggi l’attualità di Gesù, risorto e vivo. In che modo lo Spirito fa questo? Facendoci ricordare. Ecco il secondo verbo, ricordare, cioè riportare al cuore: lo Spirito riporta il Vangelo nel nostro cuore. Avviene come per gli Apostoli: avevano ascoltato Gesù tante volte, eppure lo avevano compreso poco. Ma da Pentecoste in poi, con lo Spirito Santo, ricordano e comprendono. Accolgono le sue parole come fatte apposta per loro e passano da una conoscenza esteriore a un rapporto vivo, convinto, gioioso con il Signore. È lo Spirito a fare questo, a far passare dal “sentito dire” alla conoscenza personale di Gesù, che entra nel cuore. Così lo Spirito ci cambia la vita: fa sì che i pensieri di Gesù diventino i nostri pensieri. E questo lo fa ricordandoci le sue parole", spiega Francesco.

"Fratelli e sorelle, senza lo Spirito che ci ricorda Gesù, la fede diventa smemorata. E noi, proviamo a domandarci, siamo cristiani smemorati? Magari basta una contrarietà, una fatica, una crisi per dimenticare l’amore di Gesù e cadere nel dubbio e nella paura? Il rimedio è invocare lo Spirito Santo. Facciamolo spesso, specialmente nei momenti importanti, prima delle decisioni difficili. Prendiamo in mano il Vangelo e invochiamo lo Spirito. Possiamo dire così: 'Vieni, Santo Spirito, ricordami Gesù, illumina il mio cuore' - ha detto Papa Francesco invitando i fedeli a piazza San Pietro a ripetere queste parole - Poi, apriamo il Vangelo e leggiamo un piccolo passo, lentamente. E lo Spirito lo farà parlare alla nostra vita. La Vergine Maria, piena di Spirito Santo, accenda in noi il desiderio di pregarlo e di accogliere la Parola di Dio", conclude.