Il funzionamento della marcatura laser

(Milano, 14 luglio 2021) - Milano,14/07/2021- La marcatura laser è fondamentale per la tracciabilità di numerosi prodotti. Essa può essere utilizzata su una vasta gamma di metalli, tra i quali ci sono il titanio, il palladio, il platino, l’argento, l’oro, l’ottone, il ferro e l’acciaio.

Cos’è un marcatore laser e perché i prodotti vengono marcati

  

I prodotti vengono marcati in modo che possa essere garantita la loro provenienza; la tracciabilità riguarda anche le informazioni relative ai metodi di produzione impiegati e ai materiali che sono stati adoperati. Un marcatore laser opera senza contatto, e permette di incidere le superfici in profondità, garantendo lavorazioni pulite e dettagliate, per una finitura dalla risoluzione eccellente, senza rischi di abrasioni o sbavature sulle superfici. Grazie alla marcatura laser viene assicurata la resistenza agli agenti atmosferici, alla corrosione e agli acidi; si tratta, peraltro, di una tecnologia che fa della velocità uno dei propri punti di forza. Scegliere una marcatrice laser per metalli, dunque, vuol dire incrementare la produttività di qualsiasi attività.

Come funziona la marcatura laser

La marcatura laser può essere declinata in differenti versioni a seconda dei macchinari a disposizione e degli obiettivi che si desidera raggiungere. Oltre alla marcatura laser superficiale, infatti, esistono anche le incisioni laser profonde e il processo che prende il nome di annealing, noto anche come

La marcatura laser su metalli

La marcatura laser su metalli assicura effetti eccellenti e una perfetta diversificazione dei risultati. Con una marcatrice laser metalli non solo i tempi di produzione vengono ottimizzati, ma non c’è neppure bisogno di eventuali lavorazioni successive. Non è un caso che in ambito industriale non ci sia una tecnologia in grado di offrire un livello di efficienza superiore a quello del laser, che ha il pregio di non danneggiare in alcun modo il metallo. Il laser a fibra, in particolare, è la soluzione più comoda e pratica per i metalli, dato che consente anche il taglio e la microlavorazione delle superfici. Vi si può ricorrere, peraltro, anche sull’alluminio anodizzato e sugli altri metalli sottoposti a trattamenti superficiali, inclusi i metalli verniciati. Il laser a fibra può essere usato anche nella versione a impulso variabile.

La marcatura laser sugli altri materiali

Sono davvero tanti i materiali che si prestano alla marcatura: oltre ai metalli, vale la pena di citare il legno, le leghe e la gomma, ma anche la ceramica e i metalli preziosi come il palladio, l’argento e l’oro. Per la plastica si opta per il laser a impulso variabile di cui abbiamo parlato poco sopra. L’apporto di calore è davvero contenuto, e – come si può facilmente intuire – questo è un aspetto decisivo quando si parla di plastiche. Si ottengono, così, marcature ad alto contrasto, senza alcuna bruciatura e con un disegno uniforme: ciò è possibile in quanto tale tecnologia permette di controllare la durata di impulso. La marcatura laser su materiali diversi dai metalli viene sfruttata, tra l’altro, nel settore dell’oleodinamica e in quello dell’automotive, ma anche per l’industria medicale e per l’home appliance.

Le altre tecniche di marcatura

Oltre alla marcatura laser, esistono altre tecniche di marcatura che vengono adottate in ambito industriale: quella a graffio, quella a rigatura e quella a micropunto. Quest’ultima si caratterizza per affidabilità e velocità; la marcatura a graffio, invece, viene scelta quando si ha la necessità di marcare senza generare rumore, per un risultato finale nitido e al tempo stesso elegante.

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