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Omofobia: Vanity Fair in campo per ddl Zan con copertina e campagna social #diamociunamano

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Roma, 13 apr. (Adnkronos) - Vanity Fair prende posizione sui diritti civili e invita tutta la sua community a farlo. Mentre la cronaca ci racconta la storia di Malika, una ragazza di 22 anni di Firenze, cacciata di casa dai genitori dopo aver loro confessato che ama un'altra donna (e che il direttore di Vanity Fair Simone Marchetti ha intervistato in una diretta instagram lunedì 12 aprile), e mentre in Senato viene rinviata la discussione in Commissione Giustizia del Ddl Zan, la proposta di legge contro omofobia, transfobia, misoginia e abilismo, il settimanale esce in edicola con in copertina un invito: #diamociunamano.

A lanciarlo Alice Pagani, 23 anni, già protagonista della serie Netflix di successo 'Baby' e del thriller romantico in uscita 'Non mi uccidere'. Nell'intervista l'attrice si unisce al coro di voci che, dal mondo dello spettacolo italiano all'imprenditoria, da Fedez a Carlo Cracco, chiede che si approvi velocemente un disegno di legge che è contro la violenza e l'odio verso persone omosessuali, trans e disabili, e promuove il rispetto di tutti, al di là di orientamento sessuale e condizioni fisiche. Una presa di posizione in linea con il sentimento della generazione Z, che vede un Paese molto più avanti della sua classe politica, e con la sua storia personale di persona bisessuale, che racconta a Vanity Fair per la prima volta.

Perché parlare del Ddl Zan ora, durante la pandemia, in un momento in cui le persone ancora si ammalano, muoiono e perdono il lavoro? Come spiega il direttore Simone Marchetti nell'editoriale: "Non c'è mai un momento buono per parlare dei diritti e del diritto di essere diversi dagli altri. È sempre il momento giusto. Un Paese civile, un Paese democratico tutela i diritti delle minoranze e dei più deboli, perché farlo non significa indebolire le maggioranze, ma rafforzare tutti".

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