Covid: linea dura del Vaticano per i no vax, rischio licenziamento
Città del Vaticano, 18 feb. (Adnkronos Salute) - Linea dura del Vaticano nei confronti dei dipendenti no vax che rifiutano il vaccino anti-Covid. Anche se la vaccinazione è su base volontaria, un decreto del presidente della Pontificia Commissione della Città del Vaticano, cardinale Giuseppe Bertello, prevede una serie di misure che vanno dal demansionamento sino al licenziamento.
Per i dipendenti che non fanno il vaccino è previsto fino al demansionamento per chi non può farlo per ragioni di salute, con il mantenimento dello stipendio. Per chi invece si rifiuta "senza comprovate ragioni di salute" ci sono "conseguenze di diverso grado che possono giungere fino alla interruzione del rapporto di lavoro".
Il decreto di Bertello, pubblicato su 'Vaticanstate', mette nero su bianco che "si ritiene il sottoporsi alla vaccinazione la presa di una decisione responsabile atteso che il rifiuto del vaccino può costituire anche un rischio per gli altri e che tale rifiuto potrebbe aumentare seriamente i rischi per la salute pubblica". Le sanzioni previste all'articolo 6 rinviano alla legge vaticana del 2011 che già prevedeva per i dipendenti vaticani che non si sottopongono "agli accertamenti sanitari d'ufficio responsabilità e conseguenze fino alla interruzione del rapporto di lavoro". Nelle norme si ricorda "il divieto di assembramenti, la necessità del distanziamento fisico, l'adozione di dispositivi di protezione personale, le norme igieniche, i protocolli terapeutici e i protocolli di vaccinazione". Previste poi multe, che vanno dai 25 euro se non si indossa la mascherina, fino a 1.500 euro in caso di violazione della quarantena.